YouTube, il copyright dei video, le responsabilità di chi li carica e li usa: intervista all’Avvocato Claudia Roggero

Questo post è la seconda parte della nostra chiacchierata con l’Avvocato Claudia Roggero dello Studio Legale Dandi: dopo la protezione e il copyright dei contenuti distribuiti su Internet, per esempio le fotografie, e la blockchain come metodo efficace di tutela di questi contenuti, questo post parla di YouTube, la piattaforma regina dei video.

Affrontiamo l’argomento tutela del copyright anche alla luce della direttiva per la riforma del diritto d’autore digitale approvata il 26 marzo 2019 dal Parlamento europeo, che tanto fa e farà discutere in futuro, quando anche l’Italia dovrà emanare la legge sulla base delle linee guida della direttiva (il limite massimo è due anni dall’approvazione).

In questo post ci limitiamo a un aspetto importante della direttiva che coinvolge YouTube e tutte le grandi aziende che operano come service provider, cioè come gestori di piattaforme che le persone usano per caricare e distribuire i loro contenuti.

La direttiva punta a rendere i provider (e quindi anche YouTube) responsabili dei contenuti che ospitano insieme a chi li condivide, con l’obiettivo di tutelare il copyright delle opere evitando usi non autorizzati a scopo di lucro, in particolare se chi commette una violazione dei diritti d’autore è uno youtuber che monetizza, cioè guadagna con i suoi video.

Claudia, che significato ha rendere responsabile anche YouTube dei contenuti postati dai suoi iscritti quando la natura di YouTube è dare a chiunque la libertà di caricarvi dei video?

È un aspetto importante della direttiva che ha portato molti commentatori a descrivere un futuro nel quale compaiono spesso parole ed espressioni come “censura” e “limitazione della libertà di espressione”.

Fermo restando che al momento dobbiamo aspettare di capire quali saranno i limiti e le responsabilità dei provider dopo l’approvazione della legge europea e la sua traduzione in una legge nazionale, possiamo farci una domanda: se un provider come YouTube diventa co-responsabile dei contenuti che ospita e può decidere quali bloccare in base a criteri discrezionali, non sta utilizzando un potere che dovrebbe essere esclusivo dell’autorità giudiziaria?

Un esempio per capire meglio, anche se non relativo a YouTube, sono i meme, le immagini di solito prese da opere famose e utilizzate aggiungendo scritte ironiche: chi stabilisce se un meme è una parodia legittima o uno sfruttamento illecito di una proprietà intellettuale? Solo un giudice può farlo, quindi ha senso conferire a un provider un potere che appartiene a un soggetto diverso, cioè il tribunale?

Il rischio che molti intravedono è proprio che questo nuovo potere, questa nuova responsabilità e capacità di agire data a YouTube possa portare a chiusure “cautelative” per non incorrere nelle sanzioni stabilite dalla direttiva.

Gli youtuber, in particolare quelli che monetizzano, cosa dovrebbero fare? Preoccuparsi di cercare un altro provider e fuggire da YouTube?

Come sappiamo, al momento non esiste altra piattaforma pari a YouTube. Bisognerà quindi capire come si porrà YouTube come controllore e co-responsabile dei contenuti che ospita. In genere le violazioni più comuni riguardano la musica coperta da copyright e l’algoritmo di YouTube è diventato sempre più difficile da scavalcare: in futuro, immagino che YouTube si tutelerà ancora di più per evitare utilizzi non autorizzati o in violazione dei diritti d’autore, ed è l’aspetto che molti hanno interpretato come possibile limitazione della libertà di espressione.

Il mio consiglio è sempre lo stesso: stare molto attenti, per esempio quando si sceglie di sincronizzare una musica per un video, produrre video con contenuti originali o usando contenuti con diritti che si sono liberati o che sappiamo per certo licenziati. Vale per tutti, ma per chi monetizza il problema della concorrenza sleale e dell’utilizzo a scopo di lucro di un contenuto protetto dal diritto d’autore diventa ovviamente un fattore aggravante.

Un esempio: condividere un momento breve di un concerto live (come avviene anche nelle storie di Instagram) non rientra generalmente nella concorrenza sleale perché non c’è sfruttamento commerciale e le storie di Instagram sono talmente brevi che provare il danno è quasi impossibile: il discrimine di base è lo scopo di lucro e la lesione dell’onore e della reputazione dell’artista.

YouTube, comunque, ha messo a disposizione qualche strumento in più a favore degli aventi diritto: per esempio esistono le linee guida dirette agli artisti ed esiste la possibilità, una volta che si è dimostrato di essere il titolare dei diritti, di dirigere la monetizzazione dello sfruttamento di un contenuto di un artista da parte di uno youtuber verso l’artista stesso.

Un altro esempio che cito sempre, per capire meglio la differenza tra uso legittimo di materiale coperto da copyright (fair use) e uso non consentito è quello della mamma con il suo dancing baby, un caso statunitense di un video caricato su YouTube con musica non autorizzata: l’errore della mamma che ha pubblicato il video ha una portata molto diversa rispetto a quello che può commettere uno youtuber che monetizza i suoi contenuti e che – con intento o meno – viola un copyright. Vediamo di cosa si tratta.

Il caso del “Dancing Baby” e il fair use dei contenuti protetti da copyright

Il fatto: Stephanie Lenz pubblica su YouTube un video di trenta secondi con il suo bambino che balla sulle note di “Let’s Go Crazy” di Prince. L’audio si sente malissimo, è disturbato, ma Universal Music Group che detiene i diritti di quel pezzo notifica a YouTube l’avviso di rimozione. Lenz non ci sta e cita Universal Music in giudizio: è un caso molto raro, in genere chi si vede recapitare una lettera di diffida da una grande etichetta discografica preferisce pagare ed evitare ulteriori spese per un processo.

Durante il processo vengono richiamati alcuni tipi di fair use, che nel diritto statunitense sono gli usi legittimi e dunque leciti anche senza autorizzazione del titolare dei diritti. Il nono sezione della Corte d’Appello degli Stati Uniti si schiera dalla parte di Lenz e sostiene che i detentori di diritti devono considerare i casi di fair use prima di notificare avvisi di rimozione a YouTube e altri provider simili.

Il Dancing baby è un caso che ha fatto scuola ma, nella maggior parte dei casi, chi viene “pizzicato” non la passa quasi mai liscia. La sentenza sul video di Stephanie Lenz è comunque importante perché stabilisce un precedente giuridico e apre una questione relativa ai software che le case discografiche e le società che detengono i diritti d’autore usano ogni giorno per setacciare milioni di post e video alla ricerca di materiale protetto da diritto d’autore, agli algoritmi che scandagliano Internet in cerca di eventuali violazioni.

Le casistiche sono tante e molto diverse fra loro. Il consiglio è sempre quello: stare attenti alla musica e alle immagini che si usano per i video che si caricano su YouTube.

Hai citato il fair use e quindi la domanda ora è: quali sono le responsabilità di chi usa un contenuto protetto da copyright? Ci si può appellare alla buona fede?

Se carichi un video su YouTube, così come su altri social, devi stare attento al diritto d’autore. Quando ti iscrivi a YouTube e ne accetti i termini di servizio stai aderendo a regole chiare, che spiegherò con degli esempi.

Esempi di video che potrebbero essere idonei includono:

  • Hai filmato il tuo gatto e non c’è musica di sottofondo
  • Il tuo video contiene musica royalty-free e puoi dimostrare i diritti commerciali inserendo i link diretti al brano e alla licenza applicabile.
  • La band del tuo amico ha scritto e registrato una canzone per il tuo video e dichiara per iscritto che la puoi usare e puoi ricavarne dei profitti

Esempi di video che non sono idonei:

  • Il tuo video contiene un brano che hai acquistato per uso personale, per esempio su iTunes o in un negozio, ma non hai ottenuto una licenza commerciale
  • Hai trovato un video su Internet e non puoi dimostrare che è di pubblico dominio
  • Canti le parole della tua canzone preferita coperta da copyright e usi in sottofondo il suo audio coperto da copyright, per esempio le tracce strumentali o per il karaoke
  • Hai usato contenuti altrui senza autorizzazione, ma non hai ancora ricevuto una notifica di violazione del copyright relativa al tuo video
  • Il tuo video non riconosce la corretta paternità o non fornisce i ringraziamenti opportuni così come previsto e indicato con chiarezza dalla sua licenza

Alcune major musicali hanno al loro interno uffici che cercano e individuano chi usa la loro musica senza autorizzazione, diffidano dall’uso e richiedono un pagamento per il danno subito.

Se usi musica protetta da copyright e la sincronizzi a delle immagini, sbagli e non puoi appellarti o trovare “soluzioni bonarie”: il più delle volte, se sei un piccolo youtuber o un privato che cerca di fare fortuna monetizzando con YouTube, ritrovarsi in situazioni del genere può rivelarsi molto spiacevole.

In tema di diritto d’autore online, l’equilibrio tra legalità e illegalità è un’annosa questione basata sul principio cardine di legge per cui nessuno può appropriarsi di contenuti artistici altrui. Il sottotitolo di questo principio riguarda la protezione delle opere.

YouTube è una piattaforma web per condividere e visualizzare video in rete che sfrutta i contenuti caricati dagli utenti e apre il mercato a nuovi modelli di business – gli adv, le pubblicità – sfidando la legge a reprimere nuove ipotesi di illeciti e a circoscrivere le responsabilità dei provider, i fornitori di servizi on-line (ISP).

Dal punto di vista della responsabilità dei contenuti scaricati e utilizzati dalla piattaforma, deve quindi considerarsi sia il modo in cui si atteggia l’operato dell’ISP, cioè se il provider fornisce un servizio di connessione oppure se interviene nel processo di trasmissione. In pratica, occorre verificare caso per caso la conoscenza effettiva delle violazioni commesse attraverso la sua rete di connessione.

Oltre a piattaforme come YouTube e a chi opera nel mercato musicale, anche un privato può reclamare i diritti sulle sue opere? E cosa succede a chi ha usato in modo illecito un video?

Chiunque creda che il proprio diritto sia stato violato può compilare un form per segnalare un video già caricato e indicare l’abuso o l’uso illecito di contenuto protetto da copyright.

Quando un video viene bloccato a livello mondiale:

  • il proprietario del canale che lo ha caricato viene avvisato e il suo abuso si ripercuote sullo stato dell’account
  • YouTube può decidere di sospendere alcune funzioni dell’account, per esempio le dirette, il caricamento di video come non elencati o di durata superiore a 15 minuti, il caricamento di video con licenze Creative Commons, la Programmazione InVideo. L’avvertimento si riconosce dal punto esclamativo rosso.

L’avvertimento sul copyright non è uno scherzo: al terzo avvertimento, l’account viene sospeso e tutti i video rimossi, e la semplice eliminazione del video che ha ricevuto l’avvertimento non risolve il problema.

Come saperne di più su riforma del copyright e il copyright su YouTube

L’Avvocato Roggero ha risposto anche ai molti commenti arrivati su questo argomento: se hai un dubbio o una curiosità su YouTube e il diritto d’autore prova anche a consultare i commenti a questo post o visita il sito www.dandi.media