Le notizie false non sono nate certo con l’avvento di Internet ma certo grazie ai nuovi media, ai siti e ai social network, hanno una diffusione più ampia rispetto a qualche anno fa. Ci siamo già occupati di bufale e di come comportarsi per non alimentarne la diffusione: in questo post, più di intrattenimento, riproponiamo alcuni tra i contenuti falsi più famosi, pensati, realizzati e diffusi così bene da diventare virali davvero.
Prima di farlo, però, bisogna ricordare che spesso sono le notizie più importanti a ottenere grande circolazione e, insieme a questa, anche la diffusione di dettagli non corrispondenti al vero. Non siamo giornalisti, ma se è vero che nell’era di Twitter e dei blog un po’ lo siamo tutti, allora sposiamo l’appello alla calma e all’attenzione a far circolare notizie appena uscite sui media e sui social del sito di news Valigia Blu, appello che va bene sia per le news sia per alcune bufale che vediamo “girare” sui social, dalla svendita di occhiali da sole di marca a Facebook che diventa a pagamento e molto di più: anche queste sono pericolose.
Gli 8 video falsi di Woolshed Company
È iniziato tutto nel 2014 con un video che è diventato virale all’istante: un ragazzo che si tuffa in mare con la sua telecamera GoPro e appena entrato in acqua si trova davanti il muso di uno squalo bianco: più veloce che mai, il protagonista del video schizza fuori dall’acqua e commenta con una parola poco elegante la sorpresa.
Seguono, nel tempo e in ordine sparso:
Una ragazza quasi colpita da un fulmine vicino al mare
Sembrano proprio veri, no? Ecco i video rimasti, impressionanti anche questi:
- Un leone che insegue una cacciatrice
- Un uomo vestito da stormtrooper di Guerre Stellari che cade in maniera spettacolare da una scalinata
- Un orso che insegue una snowboarder
- Una scazzottata causata da un bastone per i selfie
- Una visione troppo ravvicinata di un tornado
- Una GoPro caduta da un drone proprio al centro del festival Burning Man, con relativo filmato della festa in corso
“L’esperimento virale”: così lo hanno chiamato quelli di Woolshed, società di produzione video australiana che con questi nove video ha ottenuto 205 milioni di visualizzazioni in 180 paesi diversi e un milione e seicentomila “Mi piace”. L’obiettivo, centrato in pieno, era la creazione di contenuti che riuscissero a diventare virali senza alcuna forma di promozione, senza un canale di diffusione o di distribuzione predefinito e senza investimenti pubblicitari. Il video più visto? Quello della ragazza quasi colpita dal fulmine, come dimostra l’infografica sottostante.
HUVr: da Ritorno al Futuro alla realtà?
Hoverboard: se la parola non ti dice nulla allora forse lo farà il nome Marty McFly, protagonista di Ritorno al Futuro che, come tutti ricordano, volteggiava a bordo di uno skateboard in grado di stare sospeso per aria.
Funny or Die, portale di video e contenuti umoristici, nel 2014 ha inventato HUVr, con tanto di video promozionale (qua sotto), pagina Facebook e sito web che annuncia l’arrivo dell’oggetto per dicembre 2014, e testimonial come Tony Hawk, campione di skateboard, Moby e persino Doc di ritorno al futuro, l’attore e regista Christopher Lloyd che nel video fa da presentatore all’hoverboard “reale”.
Una bufala ben architettata e per la quale Christopher Lloyd ha chiesto anche scusa ai fan: di buono è rimasto che uno dei fan della pagina Facebook dovrebbe aver vinto l’HUVr ispirato a Ritorno al Futuro usato nel video, autografato da Lloyd.
L’aquila che tenta di rapire un bambino
Sembra vero, e in tanti ci hanno creduto a quell’aquila enorme che, nel video diventato famoso, scende all’improvviso dal cielo e si dirige su un bambino di pochi mesi afferrandolo per i vestiti per lasciarlo andare un paio di secondi dopo, come se si fosse resa conto del peso effettivo del piccolo.
Pauroso ma falso: il video era l’esperimento di uno studente di animazione digitale e sospettiamo tutti che il voto all’esame sia stato molto alto e del tutto meritato.
I Bonsai Kittens, gattini in vasetto
Non solo navi in bottiglia. Era il 2000 e lo scandalo dei gattini in vasetto ebbe conseguenze che forse il suo inventore, uno studente del MIT che si firmava “Dr. Michael Wong Chang”, non aveva saputo prevedere. Il sito con le istruzioni per inserire gattini appena nati e dalla struttura ossea elastica in bottigliette dalle forme varie generò proteste a non finire, e persino l’interesse dell’FBI che iniziò a investigare sulla vicenda.
Il sito originale non esiste più ma online esiste ancora qualche “mirror”, siti che ne riportano per intero il contenuto e, come afferma anche la pagina di Wikipedia, l’inganno continua a funzionare dato che le associazioni animaliste ricevono ancora segnalazioni in proposito.
La bicicletta che si guida da sola di Google
Il fatto che questa bicicletta strabiliante fosse disponibile solo il primo di aprile doveva certo dire qualcosa: il video è comunque stato un successo lo stesso, anche perché di ottima qualità.
Eccola qui la bicicletta che si guida da sola, così sicura che puoi lavorare al computer mentre lei ti porta dove devi andare o che porta i tuoi bambini a spasso senza bisogno di supervisione adulta. Viene da dire: peccato.
La stampante 3d di Play-Doh
Siamo abituati a vedere così tanti progressi nel mondo dei giocattoli per l’infanzia e non solo (un esempio su tutti sono i Lego Technic e Mindstorms, amati da grandi e piccoli e capolavori di tecnologia), che quando il sito Think Geek ha messo in vendita la stampante 3D per produrre artefatti di pongo a un prezzo abbordabile per tutti, molti hanno scordato che quel giorno era il 1 di aprile.
Sicura per i bambini e anzi, promossa proprio come strumento per avvicinare i piccoli alla tecnologia della stampa 3D, per un attimo è stato il sogno di quei genitori che provano a replicare i manufatti bellissimi promossi nelle pubblicità e sulle confezioni, senza mai riuscirci e con somma delusione dei loro pargoli. Ma in futuro, chissà.