L’Osservatorio sulle comunicazioni, il report trimestrale di AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è arrivato all’edizione 1/2024 che fa riferimento all’ultimo trimestre del 2023 e resta un punto di riferimento per osservare cosa accade realmente nel nostro Paese nel tempo per gli argomenti che ci riguardano, cioè lo stato della rete fissa e mobile.
In particolare, pensiamo che dare evidenza ai dati complessivi relativi alla rete fissa italiana, pur caratterizzata da una diffusione non omogenea, sia un modo per osservare quanto sia una realtà in mutamento e verso una sempre maggiore diffusione delle tecnologie FTTC e FTTH che permettono di raggiungere velocità di navigazione più elevate: infatti, tra i dati presenti nel report è sempre presente anche la variazione quadriennale, una misura che permette di apprezzare il cambiamento in corso.
Gli accessi diretti complessivi alla rete fissa
Osservando il dato sugli accessi diretti complessivi abbiamo a disposizione:
- la percentuale di accessi per rame (per convenzione, la classica ADSL), FWA (Fixed Wireless Access, mista fibra-radio), FTTC (fibra-rame) e FTTH (100% fibra ottica)
- il totale di linee espresso in milioni.
Il totale di linee in milioni è pari a 20,11 nell’ultima rilevazione, leggermente in calo rispetto all’ultimo trimestre (20,12), ma il dato interessante arriva dalla composizione di questo totale che a dicembre 2023 mostra:
- il calo progressivo delle linee DSL: 17,8% rispetto al 47% di quattro anni prima (5,72 milioni di linee in rame in meno)
- un aumento contenuto ma costante delle linee FWA: sono il 10,5% rispetto al 7% di quattro anni prima (2,11 milioni a fine dicembre 2023)
- la predominanza delle linee FTTC: 48,7%, dato che però è in flessione rispetto ai trimestri precedenti fino a dicembre 2021 (9,79 milioni di linee)
- l’aumento delle linee FTTH: 22,9% a dicembre 2023 rispetto al 21,5% del trimestre precedente (4,61 milioni di linee)
Ancora sulle FTTH, è su queste linee che il report registra l’aumento maggiore considerando solo l’ultimo anno (dicembre 2022-dicembre 2023): da 17,9% a 22,9%, quindi ben cinque punti percentuali e 3,34 milioni di linee FTTH rispetto a quattro anni prima.
Complessivamente, nell’ultimo anno il calo del rame (-675 mila accessi) è compensato dall’aumento quasi parallelo delle altre tecnologie (+670 mila accessi).
Oggi, il 74,33% delle utenze residenziali (16,274 milioni di accessi) ha accesso a velocità superiori a 100 Mbps, così come il 68% delle utenze affari (2,671 milioni di accessi).
Il calo progressivo delle utenze in rame, ben evidente, proseguirà in futuro anche in modo programmato, con la dismissione o decommissioning delle ADSL a favore di collegamenti più veloci: pur non essendoci il rischio di restare improvvisamente senza connettività, il nostro consiglio per chi ha una ADSL è di controllare, anche periodicamente, la possibilità di passare a una tecnologia migliore con una veloce e semplice verifica di copertura.
Quanto traffico dati generiamo in Italia?
Sappiamo già che lo spartiacque nel modo e nell’intensità con cui usiamo internet è stato il periodo pandemico, ma è interessante anche sapere che superata la pandemia, il traffico dati in download e in upload non è mai tornato a valori pre-Covid, segnando il +120% rispetto al 2019. Ecco il grafico sul traffico in download.
Questo dato dà la dimensione della consistenza dell’uso di internet e dell’importanza della sua presenza nella vita quotidiana privata e lavorativa.
La rete mobile italiana e i suoi dati
Come operatori di telefonia mobile da poco più di un anno, periodo nel corso del quale anche le nostre offerte e tariffe per privati e per business si sono evolute, guardiamo e condividiamo anche i dati relativi allo stato delle rete mobile, sempre per dare consistenza alla percezione della pervasività della telefonia cellulare in Italia.
A dicembre 2023 le linee complessive su rete mobile sono 108,5 milioni di linee suddivise tra SIM human per il 78,5% e SIM M2M (Machine to Machine, per lo scambio dati con limitata o nessuna interazione umana) per il 30%.
Più interessante è il focus sull’aumento quadriennale delle SIM M2M, che dal 2019 sono passate dal 24,3% al 30% (+ 1,2 milioni di SIM), a dimostrare il ruolo sempre più importante di questo tipo di tecnologia per diversi tipi di usi, dall’industria all’agricoltura alla sanità e oltre.
Quanto all’uso delle SIM, la ripartizione sul totale di linee è pari all’86,5% di SIM residenziali e 13,5% di SIM affari: la maggioranza dei piani contrattuali va alle SIM prepagate (89,9%) contro le SIM in abbonamento (10,1%).
L’Italia sempre più connessa
Il report Agcom è sempre interessante per osservare e renderci conto dell’importanza della connettività fissa e mobile per la nostra vita privata e lavorativa che deve essere supportata da servizi di qualità e diffusa il più possibile per superare quel digital divide che, dove presente, limita o impedisce l’accesso alle risorse digitali, con le conseguenze socio-economiche che ne derivano.
Quanto alla nostra offerta, crediamo che oltre alla possibilità di accedere a internet con una connettività veloce, anche il rapporto con il provider debba essere e tendere sempre di più alla trasparenza e alla personalizzazione, due obiettivi sui quali restiamo sempre focalizzati: se vuoi provare, percepirai il nostro impegno fin dalla prima telefonata con la nostra assistenza: per partire, intanto, puoi dare un’occhiata alle nostre proposte di connettività per i privati e per i business e alla sezione Mobile, sempre per clienti privati e per business.