Storie della buonanotte per bambine ribelli è un libro che ormai conosciamo tutti: tante storie brevi di “donne che dovresti conoscere”, un successo editoriale nato dall’iniziativa di Elena Favilli e Francesca Cavallo, le due italiane che lo hanno progettato mentre costruivano Timbuktu Labs, la loro impresa negli Stati Uniti che aiuta le aziende che si occupano di prodotti per bambini a progettarli con l’aiuto delle nuove tecnologie.
Sul sito RebelGirls, Elena e Francesca spiegano perché a un certo punto hanno pensato a un libro:
“Siamo donne. il nostro viaggio come imprenditrici ci ha insegnato quanto sia importante, per le ragazze, crescere circondate da modelli femminili ai quali ispirarsi. Aiuta l’autostima e a darsi grandi obiettivi. Il 95% dei libri e delle trasmissioni in TV che ci hanno accompagnato mentre crescevamo quasi mai mettevano le donne sulla ribalta. Abbiamo fatto un po’ di ricerche e scoperto che poco è cambiato negli ultimi 20 anni e così abbiamo deciso di provare a fare qualcosa”.
Non è un caso, forse, che su Storie della buonanotte per bambine ribelli ci siano anche profili come quelli di scienziate e inventrici, matematiche, informatiche e molto altro ancora: da Ipazia ad Ada Lovelace e oltre, per raccontare e ispirare le bambine e le ragazze e dire loro che, quanto meno, hanno il diritto di provare a diventare quello che desiderano, e combattere quei pregiudizi così radicati (“le ragazze non sono portate per le materie scientifiche”, solo per citare il più comune), che rischiano di diventare profezie che si autoavverano. Un libro di successo che nonostante qualche critica, per esempio per la brevità delle biografie che ne ridurrebbe la complessità, ora sta per avere un seguito sempre grazie al crowdfunding.
In più, se lasci la tua email sul sito rebelgirls.co ricevi in regalo il pdf in inglese “How to raise confident girls”: consigliato in parti uguali a madri e padri di bambine e ragazze 🙂
Perché le ragazze faticano ad avvicinarsi alle materie STEM e invece dovrebbero farlo
È di questi giorni la notizia dell’ingegnere di Google licenziato per aver fatto circolare un documento sessista che sostiene l’inferiorità femminile quando si parla di tecnologia e capacità di leadership: al di là del giudizio sulle conseguenze subite dall’autore e della nota misoginia e del problema diversity negli ambienti tech della Silicon Valley, notizie di cronaca come queste confermano la necessità di parlare e soprattutto di fare molto per aggiustare il tiro sulla visione delle donne e del loro rapporto con la tecnologia.
Dal dire al fare c’è di sicuro tantissimo lavoro da fare, anche qui in Italia: European Girls in STEM, ricerca targata Microsoft, rivela che le ragazze credono in se stesse, sono motivate e considerano davvero la possibilità di intraprendere studi in ambito STEM, ma sono anche convinte che manchino pari opportunità lavorative in questo campo e soffrono la mancanza di modelli di riferimento femminili, della possibilità di fare dei percorsi ed esperienze pratiche che le avvicinino al mondo del lavoro, il tutto con l’incoraggiamento delle figure più importanti, genitori e insegnanti.
È un cambiamento che non può aspettare, per esempio perché l’Europa ci ha detto già qualche tempo fa che nel 2020 potrebbero esserci 825.000 posti di lavoro nell’ICT in tutto il continente, senza però la forza lavoro in grado di coprirli. “In più, c’è bisogno di competenze digitali per quasi ogni tipo di lavoro dove la tecnologia digitale è di supporto alle attività quotidiane. Nel prossimo futuro il 90 per cento dei lavori afferenti all’ingegneria, contabilità, infermieristica, medicina, arte e architettura e molti altri ancora, avranno bisogno di competenze digitali sempre maggiori“. Insomma, senza una certa quota di skill in ambito digitale sarà sempre più difficile agguantare un posto di lavoro in questi settori: anche noi abbiamo deciso di parlarne spesso per questi motivi, con i nostri post sulle STEM e ragazze e tecnologia, e una recente serie di post-intervista a professioniste del digitale, diamo il nostro contributo e incoraggiamo a scoprire ed esplorare il mondo delle professioni digitali.
Che succede in Italia? Alcuni progetti e iniziative su STEM e professioni del digitale
Inspiring Girls
Ha preso il via anche in Italia questo progetto internazionale di incontri nelle scuole che non è direttamente collegato alla promozione delle materie STEM ma vuole parlare alle ragazze e ai ragazzi delle scuole medie di stereotipi di genere e di come superarli, per diventare consapevoli e poter ambire senza autolimitarsi a professioni di appannaggio maschile quasi esclusivo. Inspiring girls è iniziato in Italia durante la primavera 2017 sotto la guida dell’associazione Valore D, supportata da Eni e Intesa Sanpaolo.
Stem for Youth – Science & Technology made sexy
Avvicinare gli adolescenti alla scienza e alla tecnologia: un progetto di avvicinamento al lavoro attraverso precisi percorsi formativi che nasce dalla consapevolezza che nelle nazioni sviluppate la percentuale di giovani che vogliono intraprendere carriere nel mondo della scienza e della tecnologia, circa il 30% di ragazzi e il 20% di ragazze, è molto inferiore a quella dei paesi in via di sviluppo che comprende il 60-90% degli studenti.
Stem 4 Youth ha il cuore a Varsavia, nella Università Politecnica, ma si estende in tutta Europa e anche in Italia grazie alla Fondazione Umberto Veronesi: “giochi, laboratori, mini festival organizzati dagli studenti, interventi all’università, lezioni” organizzati nelle scuole secondarie per far scattare l’amore per la matematica, fisica, astronomia, chimica, ingegneria e medicina.
Ragazze Digitali
Il summer camp di informatica in vita dal 2014 ha appena chiuso la sua edizione 2017 con 62 ragazze del terzo e quarto anno delle scuole superiori alle prese con un mese di programmazione di videogiochi: una bella iniziativa organizzata dal Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’associazione European Women Management Development (EWMD) che ha già dato appuntamento per il 2018, da tenere d’occhio se sei in target o conosci una ragazza che potrebbe partecipare.
Maker Faire e Mini Maker Faire
“Un evento che unisce scienza, fantascienza, tecnologia, divertimento e business”: appuntamento internazionale dedicato all’innovazione, per tutta la famiglia, che in Italia ha il suo fulcro a Roma, con la Maker Faire che nel 2017 si terrà dall’1 al 3 dicembre: un’occasione per portarci anche i tuoi figli e vedere l’invenzione al lavoro. Maker Faire accoglie anche le scuole di secondo grado che vogliono presentare i loro progetti, basta presentare la candidatura e aspettare che la giuria faccia la sua scelta.
Maker Faire ha anche una declinazione per i più giovani, le Mini Maker Faire organizzate in alcune città italiane come Trieste e Torino: tienile d’occhio se hai una o un piccolo creativo che apprezzerebbe una visita.
Donne digitali
Di Donne Digitali abbiamo già parlato e usciamo volentieri fuori dal recinto delle opportunità per ragazze e bambine per pensare anche alle donne che hanno voglia di discutere di cultura digitale e di avvicinarsi alle tecnologie digitali: l’appuntamento del 30 settembre 2017 a Modena prevede workshop sui temi dell’inclusione – si parlerà di donne e social, di sicurezza e delle app di Google – e di empowerment attraverso la creazione di un sito con WordPress, di app per condividere documenti e di sicurezza informatica in versione advanced.
Altre risorse
Women in Science – È solo in inglese ma vale la pena dare un’occhiata a questo libro ben illustrato sulle donne che hanno lasciato il segno nel mondo delle STEM
AMightyGirl – Un sito in inglese per chi è alla ricerca di ispirazione, per un regalo o per informarsi sul mondo dei film, personaggi, giochi e tante altre risorse per “smart, confident, and courageous girls”.
La Engineering Gift Guide della Purdue University – Un catalogo per bambini e bambine, ragazzi e ragazze dai 3 ai 18 anni che la Purdue University pubblica in autunno, giusto in tempo per i regali di Natale: da sfogliare per prendere nota di idee regalo che si rifanno al mondo dell’ingegneria.