Seguiamo sempre ogni aggiornamento trimestrale di AGCOM con il suo Osservatorio sulle comunicazioni, arrivato per quest’anno al terzo report che copre tutto il primo semestre 2022.
Grazie ai dati diffusi da AGCOM possiamo sempre avere un quadro reale dello sviluppo delle telecomunicazioni in Italia e una serie storica che copre gli ultimi quattro anni (giugno 2018-giugno 2022), e offre un colpo d’occhio interessante sia per noi, sia per i nostri partner e rivenditori.
Come sempre, osserviamo alcuni dettagli contenuti nel report che riguardano l’accesso alla rete fissa, la sua suddivisione in accessi broadband e ultrabroadband, anche per tecnologia e operatore.
La rete fissa e gli accessi diretti complessivi
Osserviamo gli accessi diretti alla rete rifacendoci alla serie storica 2018-2022, dove resta sempre in evidenza la diminuzione progressiva degli accessi su rame rispetto agli accessi FWA, FTTC e FTTH.
La percentuale è espressa sul totale delle linee (milioni di accessi), che pur fluttuando resta compresa in un range tra 20.66 milioni del 2018 e i 19,96 milioni registrati a fine giugno 2022.
- 24,1% rame (65% a giugno 2018)
- 8,7% FWA (5,5 a giugno 2018)
- 51,9% FTTC (26% a giugno 2018)
- 15,3% FTTH (3,5% a giugno 2018)
Come sempre, il ruolo delle FTTC nel garantire l’accesso alla banda ultralarga è evidente, ma crescono anche le FTTH a testimonianza che l’evoluzione dell’infrastruttura italiana è sempre in corso: tra marzo 2022 e giugno 2022, per esempio, l’aumento delle linee FTTH è stato superiore a un punto percentuale dal 14,1% al 15,3%.
Osservando il quadro complessivo che divide gli accessi broadband da quelli ultrabroadband, notiamo il cambiamento in modo ancora più netto: 3,49 milioni di linee DSL contro 15,16 milioni di linee denominate “Altre tecnologie”, categoria che riunisce tutti gli accessi ultrabroadband.
Interessante anche la variazione annuale giugno 2021 – giugno 2022: -1.267 mila
accessi DSL (-26,6%) e +1.402 mila accessi “Altre tecnologie” (+10,2%).
Anche le quote di mercato sono interessanti e confermano la crescita degli operatori “altri” (5,5%) insieme a quella di alcuni degli operatori più conosciuti, mentre diminuisce la quota del maggiore operatore nazionale.
Una prima lettura di questi dati può dunque segnalare un mercato più vivace e una ricerca più attenta da parte del pubblico dei clienti degli ISP italiani che cerca risposte efficaci alle sue esigenze di connettività.
In questo contesto, continuiamo a operare in massima trasparenza e con tutta la qualità delle nostre offerte e della nostra assistenza per dare soluzioni di qualità ai Partner e ai Rivenditori che si affidano a noi e vogliono entrare e restare sul mercato contando su un fornitore attento e disponibile.
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