Modem libero: il Consiglio di Stato conferma la libertà di scelta del modem

Di modem libero ci siamo sempre occupati in modo pratico, lasciando ai nostri clienti la possibilità di usare il loro modem, se lo desiderano, e fornendo i nostri FRITZ!Box gratuitamente.

Nella primavera del 2017 abbiamo iniziato a parlare di modem libero anche sul blog per provare a spiegare la differenza tra quanto previsto dalla norma comunitaria e la realtà italiana. A fronte di una norma chiara – i clienti di un provider hanno diritto a “utilizzare apparecchiature terminali di loro scelta” – in Italia alcuni provider hanno imposto l’uso del loro modem, talvolta a pagamento e talvolta con vincoli tecnici a impedire qualsiasi tipo di personalizzazione.

Nel corso degli anni abbiamo documentato tutti gli episodi di rilievo e che hanno coinvolto autorità come Agcom e il TAR del Lazio, le reazioni e i ricorsi di alcuni provider, e oggi possiamo dare notizia del pronunciamento definitivo, quello del Consiglio di Stato, arrivato a inizio agosto 2021 a sancire in modo definitivo la libertà di scelta del modem.

Le vicende del modem libero dal 2017 a oggi

Il 2017 è un anno emblematico perché anche alcuni esponenti politici (in primis gli allora deputati Catalano, Quintarelli, Galgano e Monchiero) iniziavano a chiedere ragione dell’anomalia italiana, mentre su Change.org nasceva anche una petizione in favore della libertà di scelta del modem e chiamava in causa Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

A novembre 2017, dopo l’approvazione del disegno di legge sull’adeguamento alla Legge Europea 2017, AGCOM annunciava una consultazione pubblica “per la libera scelta delle apparecchiature terminali” e infine sanciva la libertà di scegliere il modem preferito con la delibera 348/18/CONS e le indicazioni necessarie per tutelare tale libertà di scelta: condizioni contrattuali e tecniche chiare e trasparenti, eventuali costi relativi al modem chiaramente esplicitati, possibilità di accedere a offerte di fornitura di ADSL e FIBRA sia con il modem, sia senza.

La delibera di Agcom è stata anche validata dalla sentenza del TAR del Lazio di fine gennaio 2020, arrivata dopo il ricorso di TIM e Wind, che ha confermato anche la possibilità di disdire un contratto senza pagare le rate residue del modem, a patto che questo venga restituito al provider. Dopo la sentenza del TAR del Lazio, TIM si è rivolta al Consiglio di Stato contestando la possibilità dei clienti di un provider di utilizzare un modem di libera scelta anche dopo aver sottoscritto un contratto che prevede la fornitura del modem da parte del provider.

L’intervento del Consiglio di Stato

Il 2 agosto 2021 è arrivato l’atteso pronunciamento del Consiglio di Stato che conferma la libertà di scelta del modem e l’accesso ai dati di configurazione, e il diritto a ricevere informazioni chiare sulla fornitura quando il cliente accetta un contratto che prevede il modem in abbinamento al servizio di connettività ADSL o fibra.

Infine, il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità degli interventi di Agcom, autorità che non può essere limitata a un ruolo di pura sorveglianza dell’applicazione della Legge Europea ma può intervenire “contro accordi o pratiche commerciali che, in virtù della loro portata, determinano situazioni in cui la scelta degli utenti finali è significativamente limitata nella pratica”.

Per leggere il testo integrale della sentenza, inserisci il numero della sentenza 05702 nel campo di ricerca dei provvedimenti del Consiglio di Stato.

Ehiweb e il modem libero

Se scegli una nostra linea FIBRA o ADSL puoi decidere in libertà se usare il nostro modem FRITZ!Box, che ti forniamo gratis al momento dell’attivazione e al quale hai pieno accesso tramite l’interfaccia web, o se usare un modem scelto e acquistato da te.

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