Come va in Italia con il modem libero? Torniamo ad occuparcene, come abbiamo fatto in passato, per dare notizia di cosa avviene in Italia quando il tema è: lasciare ai clienti di un provider la libertà di decidere se usare il modem fornito dall’operatore per collegarsi a internet, o se usare un modem di libera scelta.
Da sempre per il modem libero, scelta che garantiamo a ogni cliente che ne fa richiesta, riprendiamo l’argomento alla luce della nuova consultazione AGCOM in tema e che riguarda nello specifico l’ONT, il dispositivo che converte il segnale ottico in segnale elettrico nelle connessioni FTTH, e l’NTP (punto terminale della rete).
Prima, però, per riprendere il filo, ripercorriamo in breve i momenti più importanti della storia del modem libero.
Modem libero: dal (non) rispetto della normativa europea alla sentenza del Consiglio di Stato
Era il 2017 quando sul nostro blog iniziavamo a parlare di modem libero, per evidenziare la discrepanza tra il regolamento del Parlamento Europeo – che garantisce ai clienti dei provider il diritto di usare le apparecchiature terminali di loro scelta – e la situazione italiana, dove alcuni provider impongono l’uso dei propri modem, spesso con vincoli tecnici e costi aggiuntivi.
A luglio 2018, dopo la “consultazione pubblica per la libera scelta delle apparecchiature terminali”, AGCOM emana la Delibera 348/18/CONS con cui recepisce e approva il regolamento europeo sulla libertà di scelta delle apparecchiature terminali per l’accesso a internet.
Nella delibera, AGCOM esplicita i requisiti ai quali i provider devono attenersi per fornire una vera libertà di scelta del modem/router. Da quel momento in avanti pubblichiamo ancora aggiornamenti per seguire la complessa implementazione della normativa.
A febbraio 2020, il TAR del Lazio conferma la validità della Delibera 348/18/CONS, respingendo i ricorsi presentati da alcuni operatori e rafforzando il diritto alla libera scelta del modem.
Ad agosto 2021, il Consiglio di Stato ribadisce definitivamente la legittimità della delibera AGCOM, consolidando il principio del modem libero in Italia.
Cosa è successo dopo il 2021 con il modem libero?
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 2021, la questione modem libero è rimasta aperta: per la fibra FTTH, il fulcro del dibattito è diventato l’ONT (Optical Network Terminal), il dispositivo che gli operatori considerano spesso parte integrante della loro rete, e che potrebbe invece diventare oggetto di libera scelta del cliente, proprio come accade già con i modem.
Cosa sono la borchia e l’ONT e perché è importante saperlo per capire la vicenda modem libero
La fornitura di una connessione in fibra ottica prevede la presenza di una borchia, il punto in cui il cavo in fibra ottica dell’operatore arriva dentro casa.
Una borchia funziona come una presa a muro dedicata alla fibra ottica, da cui parte il cavo in fibra verso l’ONT, che converte il segnale ottico in elettrico per consentire la connessione a internet.
Come abbiamo già anticipato, se l’ONT viene fornito dall’operatore già integrato nel modem, viene considerato parte integrante della sua rete: il cliente che vuole usare il suo modem, deve chiedere un ONT esterno da installare vicino alla borchia, richiesta che il provider deve garantire.
Questa specifica è l’oggetto della deroga che AGCOM ha concesso ai provider dal 2019 e che di fatto consente ai provider di legare la fornitura del modem alle loro connessioni.
Questa distinzione diventa importante per capire l’oggetto della nuova consultazione dell’AGCOM, che ora vediamo
La nuova consultazione AGCOM
Dopo la deroga, diverse associazioni di consumatori, operatori e produttori di apparati ne hanno richiesto la revisione.
AGCOM è di nuovo tornata in campo per dare una definizione di “punto terminale della rete” (NTP, Network Termination Point), cioè il punto in cui finisce la rete dell’operatore e inizia quella del cliente: al momento, nelle connessioni in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home), il punto in cui la rete dell’operatore termina e inizia quella dell’utente è dopo l’ONT.
L’AGCOM vuole valutare se spostare l’NTP prima dell’ONT, cioè alla borchia. Così facendo, l’ONT non sarebbe più considerato parte della rete dell’operatore, ma diventerebbe un dispositivo di libera scelta, estendendo di fatto il diritto al modem libero.
Con la nuova consultazione, quindi, AGCOM potrebbe portare il principio del modem libero alla sua piena attuazione, riservandosi di valutare (anche con una fase sperimentale), le criticità tecniche possibili di questa libera scelta da parte dei clienti degli operatori.
La consultazione di AGCOM durerà 150 giorni a partire dalla pubblicazione della delibera sul sito web dell’Autorità (5 febbraio 2025), che possono aumentare in caso di possibili sospensioni.
Come sempre, ci saremo anche qui sul blog per i futuri aggiornamenti.
Ehiweb e il modem libero
Lo diciamo sempre e ne approfittiamo per ricordarlo anche qui: siamo da sempre per il modem libero e rispondiamo positivamente alle richieste dei clienti che ci chiedono di usare il loro modem preferito.
Da parte nostra, forniamo il modem abbinato alla connessione in comodato d’uso gratuito e già configurato, e consigliamo ai nostri clienti di tenerlo e conservarlo anche nel caso non lo vogliano usare: oltre a essere device avanzati e di qualità come i FRITZ!Box di AVM, la nostra assistenza tecnica ne conoscono tutte le caratteristiche e funzionalità e sono in grado di intervenire rapidamente se necessario.
In altre parole, il nostro modem diventa un prezioso backup/strumento di verifica in caso di problemi di connessione: collegandolo si scopre subito se è quello del cliente che non fornisce connessione, e la nostra assistenza tecnica può usarlo per eventuali verifiche tecniche, a tutto vantaggio di una risoluzione più rapida.
Se vuoi saperne di più sulle nostre linee e sul nostro modo di lavorare, quindi anche sul modem libero, chiamaci o scrivici, anche su WhatsApp: ti risponderemo in modo veloce ed esauriente. Ti aspettiamo!