Ci siamo lasciati a inizio estate con le novità sul modem libero: Agcom, l’autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, aveva appena pubblicato la delibera 348/18/CONS per sancire la libertà di scegliere e usare il modem preferito per connettersi a Internet, in adeguamento alla normativa europea già esistente.
Cosa vuol dire modem libero? È il diritto di accedere a Internet con il terminale preferito: la libera scelta impedisce al provider di limitare il traffico in base alle applicazioni o i servizi forniti (come ricordavamo anche a proposito della Net Neutrality), e naturalmente di imporre il modem, in comodato d’uso gratuito o a pagamento.
Ogni provider dovrebbe quindi garantire chiarezza e trasparenza delle offerte anche al capitolo modem: chi sceglie una connessione ha il diritto di avere i parametri di accesso alla rete, da configurare sul modem scelto liberamente, e se invece accetta il modem in comodato d’uso gratuito o a pagamento deve conoscere i dettagli riguardanti gli aspetti, economici e di “installazione, assicurazione, manutenzione, assistenza”.
Cosa è successo dopo la delibera di Agcom
Agcom ha dettato subito i tempi per l’adeguamento alla delibera (120 giorni dal 18 luglio) e ha garantito anche i tempi per i possibili ricorsi (60 giorni). A fine settembre, però, Agcom ha nuovamente deliberato sul tema modem libero, accogliendo la richiesta di alcuni operatori di prorogare i termini previsti per l’adeguamento.
La nuova delibera contiene un riferimento esplicito ai “termini di attuazione delle disposizioni di cui all’art. 5, commi 1, 2 e 3 della delibera n. 348/18/CONS”:
- Comma 1 – 120 giorni per proporre una variazione delle offerte per includere il modem gratuito o a scelta libera, oppure la possibilità di recesso dal contratto senza costi aggiuntivi e restituendo il modem usato fino a quel momento
- Comma 2 – Adeguamento delle condizioni dei contratti e delle informazioni commerciali (90 giorni)
- Comma 3 – Dimostrare ad Agcom di essersi adeguati alle disposizioni della delibera (30 giorni prima delle scadenze dei commi 1 e 2)
In sostanza, i clienti dei provider che usano un modem fornito dal provider stesso, a pagamento o in comodato d’uso gratuito, dovranno aspettare ancora prima di poter accedere al modem libero restando con lo stesso provider o di poter chiudere il contratto senza costi extra.
C’è poi la voce ricorso al TAR: le ultime notizie segnalano che Vodafone e Fastweb avrebbero fatto ricorso sulla base della presunta illegittimità della delibera Agcom.
La delibera non seguirebbe correttamente le linee guida del Berec, l’ente che sorveglia le telecomunicazioni, che distingue tra apparecchiature terminali e terminazioni di rete: le prime possono essere di libera scelta, le seconde fanno parte della rete del provider, ne sono il punto terminale e sono necessarie per il funzionamento della connessione a Internet. In breve, quindi, la delibera Agcom non sarebbe legittima perché fondata su una interpretazione della dicitura “punto terminale di rete” diversa da quella data dal Berec.
Giunti a questo punto, rimaniamo in attesa della conferma del ricorso al TAR dei due operatori e attendiamo gli sviluppi.
Ehiweb e il modem libero
Come provider, siamo da sempre dalla parte del modem libero. Le nostre connessioni a Internet prevedono la fornitura del modem in comodato d’uso gratuito ma garantiscono la libertà di scegliere il modem preferito con una semplice segnalazione all’assistenza che fornirà tutti i dati necessari per la configurazione e l’accesso a Internet e, quando serve, al VoIP.
Come Ehiweb, la scelta libera del modem fa parte di quella semplicità e trasparenza che caratterizza le nostre offerte commerciali: contratti facili da leggere, nessuna durata minima contrattuale, fatturazione mensile reale e il ruolo dell’assistenza specializzata e presente che garantisce, tra le tante necessità dei nostri clienti, anche un accesso rapido e veloce alle configurazioni del modem di libera scelta.
Vuoi metterci alla prova? Contattaci e chiedici quello che vuoi sulle nostre offerte e sulle loro caratteristiche.
Foto di John Schnobrich da Unsplash