In un post precedente abbiamo parlato di crisi e PMI e, soprattutto, di quanto queste ultime siano fondamentali – a livello europeo – per uscire da questa situazione di stallo che vede protagonista l’economia da qualche tempo… troppo tempo 🙁 Questo sforzo (non indifferente) è stato riconosciuto ufficialmente pochi giorni fa dall’UE, durante la “Settimana Europea delle PMI 2012”: le Piccole e Medie Imprese si stanno rivelando molto efficaci per uscire da questo periodo di crisi.
In particolar modo, dalla “Relazione 2012 della Commissione UE”, emerge che le PMI italiane hanno svolto una funzione di traino per le loro sorelle europee nell’uscita della crisi e si prevede che questo processo proseguirà anche in futuro. Nella relazione si afferma che: “Alcune importanti misure adottate nel corso dell’ultimo anno potrebbero rivelarsi fondamentali per avviare una sostenuta ripresa del settore delle PMI in Italia”. E questo, ovviamente, non può che renderci felici, dal momento che noi di Ehiweb apparteniamo – con tanto orgoglio – a questa categoria.
Quindi, nonostante si parli quasi esclusivamente di multinazionali quando si affrontano discorsi economici, nell’ultimo periodo le PMI continuano a essere la spina dorsale dell’economia europea. E i dati lo testimoniano: questa particolare tipologia d’impresa, infatti, rappresenta più del 98% di tutte le imprese (20,7 milioni, circa), con oltre 87 milioni di dipendenti che rappresentano a loro volta il 67% dell’occupazione totale.
Ma non è finita, perché è qui che arriva la parte più interessante di questa relazione: il 92,2% delle PMI è costituito da microimprese con meno di 10 dipendenti. Questo dato non solo deve essere di buon auspicio per tutti coloro che vogliono intraprendere un percorso imprenditoriale – non si deve necessariamente partire in mille -, ma soprattutto deve rendere orgogliose tutte quelle aziende (e i loro dipendenti) che tutti i giorni si impegnano e fanno bene nonostante non abbiano i numeri di una multinazionale. Noi lo abbiamo detto più volte: essere in pochi non significa partire con un handicap sul mercato. E i numeri ci danno ragione 🙂
Quali sono, poi, le PMI che danno migliori risultati? Quelle tecnologiche. Le imprese appartenenti ai settori della produzione ad alta tecnologia e dei servizi ad alta intensità di conoscenze, infatti, danno risultati particolarmente buoni in termini di produttività e di occupazione. E anche questo è un dato che ci rende estremamente felici.
Vista così la situazione, sembrerebbe che la crisi stia finendo e che per le imprese sia tutto rose e fiori. In realtà, gli sforzi delle PMI hanno finora portato sì una crescita, ma senza la creazione di nuovi posti di lavoro e la cosa non è da poco. La maggior parte delle PMI europee, infatti, non sono state finora capaci di riguadagnare i livelli precedenti la crisi e solamente in Austria e Germania si raggiungono risultati migliori. Per questo motivo, bisogna che tutti i governi europei agiscano concretamente per aiutare lo sviluppo delle PMI esistenti e la nascita di nuove (i finanziamenti alle startup previsti nell’Agenda Digitale italiana sono un buon passo avanti in questo senso).
Gli Stati della UE stanno comunque reagendo ai problemi delle PMI focalizzandosi principalmente su tre tipi di interventi:
- promozione dello spirito imprenditoriale
- promozione dell’aggiornamento delle competenze e rafforzamento dell’innovazione nelle PMI
- miglioramento dell’accesso al credito
Noi di Ehiweb pensiamo davvero che le PMI siano le protagoniste della rinascita economica europea e non solo perché facciamo parte della categoria. Nelle PMI, la passione che ogni giorno viene messa dalle persone che vi lavorano e la voglia (o meglio, la necessità) di innovare sono i fattori chiave che permettono una stabilità e un successo nel mercato e dello stesso mercato. È ovvio che le PMI, in questo senso, non possono fare tutto da sole, ma devono essere supportate in modo da poter creare ulteriore occupazione in un circolo che si rivela virtuoso e non vizioso.
E voi cosa ne pensate delle PMI? Saranno davvero il traino per uscire dalla crisi?