Se ne parla molto in questi giorni: il colosso dei social network, LinkedIn, preso di mira da una class action infiammata da quattro iscritti americani. L’accusa? La piattaforma professionale più grande del mondo avrebbe accesso agli account degli utenti, dai quali carpirebbe gli indirizzi dei contatti, per poi martellarli di mail contenenti inviti ad iscriversi o a connettersi all’utente in questione, usando il suo nome. E il consenso per eseguire queste operazioni? Non pervenuto.
Noi di Ehiweb vogliamo partire da questa notizia, che, siamo certi, si risolverà in pochi giorni, per fare una riflessione molto più ampia sui metodi di ricerca di lavoro in questo particolare momento economico.
Da una parte il vecchio e caro CV, inviato tramite email e destinato ad essere stampato, letto e analizzato in versione cartacea. Vi sembra un mezzo un po’ vecchiotto? Forse.
Dall’altra LinkedIn, il social network più business-oriented che ci sia, 10 anni compiuti nel 2013 e 5,5 milioni di iscritti solo in Italia: della serie, vuoi non esserci?
Un modello davvero vincente: 141 milioni i visitatori unici mensili registrati ad aprile (+37% in un anno), con un tempo di permanenza medio per visitatore pari a 20,6 minuti (+17% in dodici mesi). La piattaforma offre un ventaglio di 19 lingue (indonesiano compreso) e oltre 200 Paesi coperti.
Altro dato considerevole: una ricerca condotta da Link Humans mostra chiaramente come il numero di iscritti sia proporzionale al tasso di disoccupazione. Questa è la dimostrazione di come il social sia considerato una chance per trovare lavoro quando questo scarseggia. Anche se non sempre le opportunità si creano realmente, si riesce comunque a ottenere visibilità al di fuori del giro strettamente locale e delle conoscenze personali.
La domanda sorge quindi spontanea: i curricula e il recruiting tradizionale sono al capolinea? Sembra proprio questa l’opinione comune, ma noi di Ehiweb non ne siamo convinti.
È vero che LinkedIn permette di compilare un CV online e di esporlo attraverso un’ enorme vetrina, rendendolo consultabile da chiunque, con la possibilità di arricchire il profilo con video, presentazioni, hobby, portfolio e il vantaggio di poter ricevere delle conferme di competenze da chi ti ha affiancato in una determinata esperienza lavorativa, ma questo a nostro parere non è sufficiente.
Non è il social che sta distruggendo il CV tradizionale, non sono gli head hunter che viaggiano solo sulla rete o il job seeking che è diventato esclusivamente online, bensì i due strumenti di ricerca si intrecciano e si integrano offrendo nuove opportunità a chi si occupa di selezione del personale.
Cosa deve fare chi cerca lavoro?
Rispondere ai nuovi metodi di ricerca costruendo un personal branding potente tanto online quanto offline.
Il primo passo è avere le idee chiare sul significato di personal branding: l’arte e l’abilità di creare e gestire la propria immagine personale e professionale, immaginandola come un brand, che non riguarda solo le aziende, i loro prodotti e i loro servizi, ma anche gli individui. Quanto più ci si sforza di fare self-branding, online e offline, tanto più aumenteranno le possibilità di distinguersi dalla folla ed emergere.
La dritta di Ehiweb: il profilo LinkedIn deve integrare il CV, non esserne la fotocopia esatta. Prendetevi il tempo per creare un profilo d’impatto, che fornisca un’idea più approfondita circa le vostre abilità e competenze “uniche”, che vi rendono veramente diversi dagli altri.
Immaginate questo scenario: un’importante azienda seleziona il vostro CV ritenendolo interessante. Senza dubbio non si lascerà sfuggire l’opportunità di sapere qualcosa in più su di voi: cercherà il vostro nome su LinkedIn, con l’aspettativa di trovare qualche informazione extra, abbastanza convincente da chiamarvi per un colloquio. Ovviamente, se i due mezzi che utilizzate per comunicarvi riportano esattamente le stesse informazioni, avrete perso un’enorme possibilità di presentarvi a 360°, sottolineando le vostre peculiarità.
La regola di base da seguire? Il profilo Linkedin è una panoramica delle vostre competenze ed esperienze professionali, mentre il curriculum ha lo scopo di dimostrare il vostro valore per un ruolo o una posizione specifica. Fatene buon uso! 🙂
Infine, non dimenticate gli altri social, sempre fondamentali per fare networking ma occhio alla cura della vostra immagine professionale su Facebook: sembra infatti che il social di Zuckerberg stia facendo di tutto per diventare sempre più job oriented! 🙂
Raccontateci come sono andate le vostre ricerche di lavoro e dateci qualche dritta!