Vi è mai capitato di non riuscire a venire a capo del funzionamento di un ultimo ritrovato tecnologico, e di vedere come, invece, lo stesso device, in mano a un bambino o a un giovanissimo prende vita funzionando alla perfezione? A noi sì… 😀
Si sa: la tecnologia è in costante evoluzione e cresce a un ritmo che si fa ogni anno più sostenuto. Il gap tecnologico fra le varie generazioni si fa sempre più marcato, sia dal punto di vista dell’utilizzo dei nuovi device che nel linguaggio che deriva da essi, fino ad arrivare a forme di socializzazione che erano impensabili fino a qualche anno fa.
Noi tutti siamo ben coscienti della profonda differenza di utilizzo delle nuove tecnologie che esiste fra i ragazzi e gli adulti: questi ultimi, infatti, prediligono un uso delle ICT che può essere definito come più “funzionale”, in cui i dispositivi diventano meri strumenti adatti a risolvere questioni pratiche o di lavoro (da tempo sosteniamo la giusta digitalizzazione degli uffici ;)).
I ragazzi più giovani, invece, vedono le tecnologie (cellulari e Internet in modo particolare) come una parte centrale e fondamentale della loro vita sociale e, quindi, della costruzione della propria identità.
La socializzazione è oggi al centro di ogni mezzo tecnologico utilizzato dalle nuove generazioni: dalla Rete alle console di videogiochi, dai cellulari ai tablet, tutto è interconnesso e condiviso.
Al centro di questa condivisione si pongono i social network che, se per le aziende costituiscono una preziosa risorsa per migliorare e per avvicinarsi ai propri clienti, per i giovani sono un luogo di aggregazione, di conoscenza e di interazione. Attorno ai social network si sviluppano delle comunità che permettono di incontrare persone affini per interessi che sarebbe molto più complesso incrociare nella vita reale e si costruisce la propria identità con modalità profondamente diverse e, spesso, incomprensibili a chi è cresciuto in epoche in cui l’interazione online era solo materia fantascientifica.
Oggi, online ci si conosce, ci si confida, ci si sente parte di una comunità, come mai prima d’ora e come in nessun altro ambito della vita.
Ma le nuove tecnologie non sono solo questo per i ragazzi di oggi. Con i mezzi che abbiamo a disposizione, infatti, la sfera del sapere è tutta a portata di click. Se un tempo soddisfare una curiosità comportava una lunga ricerca che non sempre portava ad una valida risposta, oggi in pochissimi minuti si possono esplorare fonti provenienti da ogni parte del mondo, così come si può entrare a far parte di forum o community capaci, attraverso il dialogo, di trovare risposte a curiosità o aiuti nello studio (come ricorderete, ci siamo impegnati anche su questo versante, trovando soluzioni ad hoc per le scuole ;)).
Tuttavia la socializzazione in Rete, il dialogo e la conoscenza di altri portano con sé anche rischi che mai abbastanza vengono ricordati. La maggiore facilità di socializzazione, infatti, porta con sé anche una maggiore fiducia nell’altro, che però potrebbe essere un malintenzionato mascherato sotto l’aspetto innocente di un ragazzino. La sicurezza in Rete, in questo caso, deriva da un’attenta educazione da parte dei genitori e delle scuole, che preparano i giovani a non condividere informazioni personali e a non accettare incontri con interlocutori poco conosciuti.
Molti suggeriscono, a questo proposito di collocare i computer e i dispositivi che permettono la connessione alla rete e l’accesso a chat e social network in aree della casa più facilmente controllabili, in modo da non abbandonare i giovanissimi a un mondo che così sicuro non è.
Nonostante i rischi vi siano e non siano affatto trascurabili, crediamo fermamente che queste nuove generazioni digitalizzate abbiano tra le mani grandi risorse che andrebbero agevolate e indirizzate al migliore degli usi. E voi, siete pro digitalizzazione dei giovani? E se sì, in che misura?