In Italia ci si è sempre interrogati sul digitale sin da quando è diventato parte integrante (e fondamentale, aggiungiamo noi) della vita delle persone e, in particolar modo, le domande vertono su quanto siamo “indietro” rispetto agli altri Paesi europei. Non solo per quanto riguarda la vita privata, ma soprattutto per la gestione dell’amministrazione pubblica e in generale di tutti i servizi per i cittadini e le imprese.
Per cercare di risolvere questa annosa questione, pochi giorni fa il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sull’Agenda Digitale, un modo per poter mettere in pratica un’ampia gamma di interventi che dovrebbero colmare il gap tecnologico con gli altri Paesi (e all’interno della stessa Italia), e dare una nuova spinta all’economia, soprattutto con agevolazioni per le nuove imprese, le start up. Ma in cosa consiste esattamente l’agenda digitale? E quali sono le iniziative trasformeranno il nostro paese in una “Italia 2.0”?
Servizi per i cittadini
Ora siamo abituati ad andare in giro con almeno due documenti: la carta d’identità e la tessera sanitaria. Con questo decreto, i cittadini avranno un unico documento elettronico che potrà essere utilizzato per accedere a tutti i servizi (online, si spera :)) della P.A. Dal primo gennaio del prossimo anno, poi, i cittadini potranno comunicare con la pubblica amministrazione attraverso un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Questo indirizzo non solo servirà a rendere le comunicazioni più ufficiali e sicure, ma costituirà il vero e proprio domicilio digitale di ogni persona. Anche le imprese individuali avranno lo stesso obbligo, in modo da semplificare tutti gli adempimenti burocratici.
Amministrazione digitale
I dati e le informazioni forniti dalla pubblica amministrazione dovranno essere obbligatoriamente pubblicati in formato aperto, in modo da ampliarne l’accesso e quindi l’utilizzo per diverse attività. Tutte le procedure per l’acquisto di beni e servizi da parte delle PA dovranno essere svolte esclusivamente per via telematica, così da garantire maggiore trasparenza e velocità. Anche tutte le comunicazioni tra le PA o con i cittadini dovranno avvenire esclusivamente per via telematica.
Istruzione digitale
Dal prossimo anno accademico, ogni studente universitario avrà un fascicolo elettronico che conterrà tutti i documenti e i dati relativi al percorso di studi. Pensate un po’ che comodità e risparmio di carta… Sempre a partire dal prossimo anno, nelle scuole bisognerà adottare quanto più possibile libri di testo in versione digitale e nei centri più isolati sarà possibile istituire addirittura dei centri scolastici digitali.
Sanità digitale
Come per gli studenti universitari, anche i cittadini avranno un fascicolo elettronico con tutta la loro situazione clinica. Anche le cartelle cliniche e tutte le prescrizioni mediche, poi, dovranno essere assolutamente digitali.
Banda larga e ultralarga
Ecco un argomento che ci interessa e ci tocca molto da vicino 🙂 L’obiettivo e sempre lo stesso in questo senso: azzerare il divario digitale, portando la connessione ad almeno 2 mbps nelle zone non ancora coperte. Vengono fortemente semplificate, poi, alcune procedure per favorire la diffusione della banda ultralarga, anche tramite wireless, e delle nuove tecnologie di connessione.
Nuove imprese
Per la prima volta in Italia si parla ufficialmente di “imprese innovative”, cioè le startup. Le nuove misure toccano tutti gli aspetti più importanti del ciclo di vita di una startup, dalla nascita alla fase di sviluppo, fino all’eventuale chiusura. Per le startup, poi, vengono messi subito a disposizione circa 200 milioni di euro
Ovviamente questi sono solo alcuni degli aspetti del decreto – non potevamo certo pensare né di inserirli, né di approfondirli tutti -, ma ci sembra che siano abbastanza esemplificativi per capire la strada che si vuole intraprendere con queste misure.
Noi di Ehiweb che da sempre (e in tempi non sospetti :)) siamo a favore dello sviluppo digitale e dell’applicazione delle nuove tecnologie in tutti i campi, siamo davvero contenti di questo enorme passo avanti che è stato fatto. L’importante è che ora si mettano davvero in pratica questi provvedimenti e non solo: c’è bisogno che tutti i cittadini diano una mano – e si impegnino – affinché la digitalizzazione del Paese possa essere veloce e quanto più possibile “indolore”.
E voi cosa pensate dell’Agenda Digitale? Cosa vi convince (e piace) di più e cosa meno?