Twitter è in vendita. Lo compra Disney, anzi, no, lo compra Google. Poi Google e Disney si ritirano e appare un altro gigante del tech, Salesforce (aggiornamento: anche Salesforce si è ritirato dalla corsa). Intanto le quotazioni di Twitter scendono dopo il momento di impennata dovuto alle notizie sull’interesse degli altri big.
Ma cosa sta succendendo e perché Twitter desta tutto questo interesse? Ne parliamo oggi perché, lo abbiamo già detto, Twitter ci piace molto, ma soprattutto perché seguirne le vicende dice molto anche delle nostre vite di persone e consumatori sui social network.
Twitter è morto o funziona ancora?
Twitter non è affatto morto e, anche se in calo e un po’ sofferente anche per l’avvento di altri social, continua a essere un luogo molto interessante.
Da tempo Twitter è sotto una direzione incerta che non aiuta a capire cosa farsene se ancora non lo si conosce: il suo amministratore delegato Jack Dorsey, che lo ha fondato ed è tornato alla sua guida un anno fa, di recente ha ribadito che la direzione di Twitter è sempre quella di “stare sulle notizie in diretta”, forse proprio per calmare le voci di vendita insistenti e le paure che Twitter, in mani altrui, possa diventare molto diverso da com’è ora.
Ma com’è, adesso, Twitter? E vale la pena iscriversi per la prima volta nel 2016?
Twitter è sempre un posto molto interessante e variegato per frequentazioni, dove si accendono conversazioni sui temi più vari e più o meno seri: per accorgersene, basta cercare per hashtag e nei trending topics, la “classifica” sempre aggiornata che segnala i temi più discussi sulla piattaforma. È anche un posto molto amato dalle celebrità (ricambiate: i tre profili più seguiti al mondo sono quelli di Katy Perry, Justin Bieber e Taylor Swift), e che grandi aziende scelgono per fornire un customer care veloce e attento.
Soprattutto, è anche un luogo divertente dove allenarsi a usare la lingua scritta per dire molto in poco spazio: la notizia per gli scettici è che da poco Twitter ha allargato le maglie del limite dei caratteri e ora si può scrivere molto di più, perché nel conteggio dei 140 caratteri non entrano i nomi di altri persone (cioè i nick preceduti da @), i link e i caratteri occupati dalle foto caricate sulla piattaforma.
Oltre ai 140 caratteri estesi, Twitter tenta da tempo di introdurre novità che possano migliorare l’esperienza di chi lo frequenta:
- ha introdotto Periscope per i video live
- propone di visualizzare per primi i tweet migliori e mostra quelli più importanti passati nella timeline grazie alla funzione “mentre eri via”
- ha inventato Moments, uno strumento per raccogliere tweet selezionati e costruire una storia a base di testi, immagini e video, vagamente in stile Snapchat
Twitter è importante per le news in real time, su questo Jack Dorsey ha ragione: amato da giornalisti e dalle testate giornalistiche, utilizzato dalle persone che commentano e informano su eventi importanti, leggeri o più gravi (un esempio recente è il flusso di informazioni sul passaggio dell’uragano Matthew negli Stati Uniti e ad Haiti), è il luogo dove seguire quello che avviene nel mondo. In mezzo a tanti tweet, scremare può non essere facile ma vale sempre la pena provarci.
Secondo noi, è ancora un social utile per uscire fuori dai confini del più noto e amato Facebook, per respirare un’aria diversa e informarsi su quello che accade in Italia e nel mondo.
Perché tutto questo interesse attorno alla vendita di Twitter
Perché Twitter è pieno di dati, dati su di noi che gli diamo noi e questo, da un punto di vista commerciale, lo rende più che attraente. Un pezzo interessante del sito Venturebeat mette in evidenza quanto Twitter sia appetibile ipotizzandone l’acquisto da parte di Facebook: il social di Mark Zuckerberg potrebbe accoppiare il suo sistema publicitario e arricchirlo con i dati provenienti da Twitter e conquisterebbe uno spazio in più dedicato a chi ama ricevere e discutere di fatti di cronaca, politica e molto altro, proprio come ha già fatto con Instagram per le foto e con WhatsApp per la messaggistica.
In sostanza, si può fare a meno di Twitter? Certo che sì, ma se frequentiamo i social media è sempre bene tenersi al passo con cambiamenti ed evoluzioni, acquisizioni e accorpamenti, in modo da migliorare costantemente l’uso consapevole che ne facciamo.