Lavoriamo in ambito tecnologico e dobbiamo – per necessità e per passione – essere sempre aggiornati su tutti i nuovi sviluppi che la tecnologia, praticamente ogni giorno, propone. Ma non solo: siamo noi in primis a farci venire idee per sviluppare nuove tecnologie, a testarle e lanciarle sul mercato. I nostri clienti sono davvero molto esigenti e siamo contenti di ciò, perché riceviamo stimoli per fare il massimo e trovare soluzioni sempre nuove e utili.
Però non tutte le nuove tecnologie hanno successo, anche quelle che vengono presentate come rivoluzionarie. Spesso non è “colpa” della tecnologia in sé, magari può capitare che i tempi (e gli utenti) non siano ancora maturi e quindi l’innovazione non attecchisca o si riveli un vero e proprio buco nell’acqua. A volte, invece, l’idea è davvero buona, ma i costi di realizzazione sono così alti che non può essere lanciata in serie su un mercato ampio, e quindi “muore” ancor prima che veda la luce. Altre volte, la nuova tecnologia non riesce a soppiantare quella “vecchia” che resta radicalmente al suo posto nel mercato e nell’uso comune dei consumatori.
Abbiamo pensato quindi ad alcuni prodotti/servizi che nel corso degli anni non hanno avuto quel successo sperato. Ovviamente – da colleghi di settore – questo non vuole essere un elenco denigratorio (ci mancherebbe altro, mica siamo infallibili), né una presa di posizione nei confronti di questi prodotti (realizzati anche da aziende molto, ma molto più importanti di noi), diciamo che è solo una sorta di “analisi”, a volte anche un po’ datata per ripercorrere anche quella che è stata la storia della tecnologia.
Formato Betamax
Sviluppato dalla Sony, il Betamax è stato il primo sistema di videoregistrazione magnetica destinato al mercato domestico, in parole povere… i nostri vecchi videoregistratori. Nonostante fosse stato lanciato nel 1973, prima del formato VHS (prodotto da JVC) e nonostante fosse considerato superiore a quest’ultimo, non riuscì ad avere il successo sperato, anche a causa del prezzo più elevato rispetto al concorrente: i lettori VHS costavano meno, quindi i noleggiatori di film (e all’epoca anche di supporti) li acquistavano in grandi quantità e ovviamente richiedevano poi solo cassette in VHS da noleggiare. Tra alti e bassi, la produzione di Betamax si è interrotta nel 2003.
IBM PCjr
L’IBM PCjr (dove jr sta per junior) è stato il primo tentativo di IBM di entrare nel mercato dei computer domestici e educativi. Messo in commercio nel 1984, aveva delle similarità con gli altri sistemi PC IBM, ma non la totale compatibilità. Per questo motivo e per la concorrenza del periodo (Apple IIe e IIc, Atari ST e Amiga), l’IBM PCjr non fu un successo e fu prodotto solo fino all’anno successivo.
Apple/Bandai Pippin
Forse non tutti sanno che anche la Apple (con la società Bandai) è entrata nel mondo delle console, ma il successo – così come per altri suoi prodotti – non è stato quello sperato. Quando la console Pippin venne resa disponibile nella metà degli anni ‘90, sul mercato c’erano già Nintendo 64, Sony PlayStation, e Sega Saturn, console progettate espressamente per i giochi e quindi superiori alla Pippin che essendo derivata da un computer aveva tante limitazioni rispetto ai concorrenti. Visto lo scarso interesse del pubblico, venne abbandonata dopo poco tempo da Bandai.
E.T. the Extra-Terrestrial (videogame)
In questo elenco abbiamo parlato dei flop prodotti “fisici”, ma può avere una menzione in questa particolare categoria anche un videogioco: E.T. the Extra-Terrestrial. Basato ovviamente sul film omonimo, fu lanciato per la console Atari 2600 nel 1982. Realizzato in maniera frettolosa per sfruttare il successo del film, il videogioco vendette pochissimo e fece perdere ad Atari milioni di dollari. Addirittura venne additato come la causa della crisi dei videogiochi del 1983. La leggenda narra che milioni di cartucce invendute furono eliminate in una discarica del Nuovo Messico.
Questi ovviamente sono solo alcuni esempi di flop tecnologici. Secondo voi, quali sono gli altri?