Osservatorio Agcom: la rete Internet in Italia dal 2017 al 2021

Come va la rete Internet in Italia? Un’indicazione preziosa arriva come sempre da Agcom e il suo Osservatorio sulle Comunicazioni a cadenza trimestrale, ancora più significativo quando arriva l’aggiornamento su un anno intero, in questo caso il 2021.

Come sempre, il report Agcom contiene dati su media e piattaforme, servizi postali, prezzi dei servizi di comunicazione e comunicazioni elettroniche: a queste ultime dedichiamo il post della settimana.

Accessi diretti a Internet: come è cambiato Internet dal 2017 al 2021

Il report Agcom è interessante perché mostra l’andamento dei dati prendendo in considerazione sia l’anno esaminato, il 2021, sia la loro evoluzione nel corso degli ultimi quattro anni (fine 2017 – fine 2021).

I dati mostrano il totale delle linee attivate e l’evoluzione del tipo di accesso a Internet: rame, FWA, FTTC, FTTH.


Breve glossario prima di esaminare i dati:

  • rame: sono le ADSL che viaggiano completamente sul doppino telefonico
  • FWA: linea mista fibra-radio
  • FTTC: linea mista rame-fibra come le nostre 100 e 200 Mega
  • FTTH: linee 100% fibra come le nostre linee 1 Giga

Cosa è successo, quindi? Il totale delle linee attivate dal 2017 al 2021 espresso in milioni di accessi è leggermente in calo (-657 mila accessi) ma il dato interessante è la variazione del tipo di tecnologia, sempre da fine 2017 a dicembre 2021:

  • DSL (rame) – In diminuzione costante, sono passate dal 72,1% al 27,1%
  • FWA – In crescita dal 5,1% all’8,5%
  • FTTC – In crescita dal 19,9% al 51,1%
  • FTTH – In crescita dal 2,8% al 13,3%

È facile notare che gli accessi cablati in fibra FTTC e FTTH hanno il ruolo principale, soprattutto le prime.

Questa crescita segnala il miglioramento dell’infrastruttura italiana e l’importanza che il doppino telefonico in rame ha ancora per dare accesso alla fibra e a linee più veloci. Le linee FTTH crescono a velocità minore perché necessitano di lavori di cablaggio per portare la “fibra fino a casa” come indica la sigla stessa (FTTH – Fiber To The Home).

Spostiamo per un attimo il punto di vista dalla parte dei provider e delle politiche commerciali: visto che la velocità delle linee FTTC è condizionata dalla presenza del rame – più corto è il tratto coperto dal doppino, più la linea è veloce – è compito di chi attiva le linee dichiarare in modo trasparente la performance prevista per ogni linea, sulla base della verifica di copertura.

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Noi lo facciamo: indichiamo la stima di velocità ai nostri futuri clienti perché abbiano un’idea della velocità che avranno quando la connessione sarà attiva, per la soddisfazione di entrambi. E se le stime non sono soddisfacenti e non ci sono alternative, lo diciamo in modo altrettanto trasparente.

Quote di mercato degli operatori nel 2021

Parlando sempre di operatori si vede un altro dato interessante: se il maggior operatore (TIM), cresce ancora nella fornitura di connessioni DSL, per le connessioni FTTC e FTTH si nota una flessione a favore di altri operatori, sia quelli più conosciuti sia gli “altri”, come li indica Agcom e di cui noi di Ehiweb facciamo parte: +1,8% per le FTTC e +2,3% per le FTTH.

Una notizia che confermiamo anche alla luce del nostro aumento medio di clienti annuo del 20%.

Traffico di dati giornaliero sulla rete fissa

Quanto conta Internet nella vita delle persone? Il traffico dati giornaliero in download e upload è un dato interessantissimo e naturalmente influenzato dal periodo di lockdown e post-lockdown causato dall’emergenza Covid.

Espresso in Petabyte (PB) e visto lungo i tre anni 2019, 2020 e 2021, il traffico complessivo è aumentato in modo vertiginoso.

Se nel 2019 il traffico nei 12 mesi è costante, tra i 67 e i 68 PB, nel 2020 passa da 78,8 PB di gennaio 2020 ai 130,6 PB di dicembre 2020. E non torna più indietro: nel 2021 il traffico resta sempre sopra i 100 PB, con punte di 141,6 PB a marzo 2021 e 139,1 PB a dicembre.

In percentuale è ancora più evidente: da dicembre 2019 a dicembre 2021, il traffico dati giornaliero segna un +78,7%.

Far fronte a questa impennata è un lavoro che ogni provider affronta con le proprie strategie. Anche noi abbiamo scelto la nostra via che ci caratterizza dal 2005: dotarci di una infrastruttura logica proprietaria. Possederla significa non fornire servizi preconfezionati tipici dei rivenditori, ma avere la capacità di erogare e distribuire banda in modo autonomo, e di aumentarla progressivamente all’aumentare dei clienti.

Appuntamento al prossimo report Agcom, per iniziare a esplorare lo stato della rete in Italia nel 2022.