A fine ottobre 2021 Agcom ha pubblicato i nuovi dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, una pubblicazione trimestrale aggiornata a giugno 2021. Ne parliamo questa settimana per dare alcune informazioni utili sullo stato della Rete in Italia, e proseguiremo nel prossimo post con il nostro Direttore Commerciale Gilberto Di Maccio che ci parlerà anche dello stato del nostro lavoro e della sua evoluzione più recente.
Il report Agcom è diviso in quattro sezioni: comunicazioni elettroniche, media, servizi postali, prezzi dei servizi di comunicazione. Ci concentriamo sulla sezione delle comunicazioni elettroniche che fa parte del nostro mondo e che reputiamo interessante sia lato operatori, sia lato clienti finali che attivano e usano i loro accessi a Internet.
Accessi a Internet diretti negli anni
Il report di Agcom copre un arco temporale da giugno 2017 a giugno 2021 e mostra come si è modificato l’accesso diretto a Internet nel corso di pochissimi anni sul totale complessivo di accessi:
- le linee 100% rame, meglio conosciute come ADSL, sono diminuite dal 78,4% al 31%
- le linee FTTC miste rame-fibra sono cresciute dal 14,6% al 49,2%
- le linee FTTH 100% fibra sono cresciute dal 2,4% all’11,4%
- le linee FWA miste fibra-radio sono cresciute dal 4,6% all’8,3%
In termini quantitativi, gli accessi a Internet via DSL sono passati da 11,64 milioni del 2017 a 4,68 milioni a giugno 2021. Tutte le altre tecnologie sono cresciute dai 4,45 milioni del 2017 ai 13,73 milioni attuali.
La crescita importante delle linee miste fibra o 100% fibra è un segnale del miglioramento rapido dell’infrastruttura italiana che ha ricevuto un impulso particolare dall’emergenza Covid-19: dal primo lockdown infatti è aumentata la necessità di avere linee più performanti sia per lavorare, sia per l’uso personale.
La parte del protagonista va alle linee FTTC miste rame-fibra, che sfruttano la presenza della rete storica telefonica – il doppino di rame – per coprire la distanza tra l’armadio di zona e l’abitazione o altro edificio che deve essere raggiunto da Internet.
Ricordiamo che le linee FTTC come quelle fino a 100 Mega o 200 Mega, proprio per la loro composizione mista e la capacità di trasmissione del rame, raggiungono velocità condizionate dalla distanza coperta dal doppino in rame: più breve è questa distanza, più le velocità aumentano. Lato commerciale, è compito del provider – e noi lo facciamo sempre – fare le opportune verifiche di copertura e comunicare in modo trasparente le stime di velocità e le eventuali criticità presenti, per dare al futuro cliente un quadro il più possibile oggettivo della connessione che potrebbe ricevere.
Anche le connessioni in pura fibra aumentano, più lentamente, considerata la necessità di portare il cavo in fibra direttamente fino all’edificio (FTTH sta per Fiber To The Home, fibra fino all’abitazione).
In questo panorama si inseriscono anche le FWA, le connessioni miste fibra-radio che hanno e avranno sempre di più il compito di portare Internet nelle “zone bianche”, per esempio le località rurali, anche dette “a fallimento di mercato” per l’impossibilità di raggiungerle con connessioni via cavo. In questi casi, o in situazioni di linee via cavo non performanti per criticità di tipo diverso come una distanza eccessiva tra edificio e cabinet, una FWA in condizioni ottimali permette di raggiungere velocità soddisfacenti e di godere di una via di accesso a Internet.
Leggi anche >> FWA: Fixed Wireless Access, che cos’è e come funziona una linea Internet via radio
Quote di mercato degli operatori o provider di connessioni a Internet
Per quel che riguarda le quote di mercato degli accessi diretti complessivi, connessioni DSL, miste fibra o 100% fibra, segnaliamo una flessione del maggiore operatore italiano (TIM) e una crescita sia degli altri grandi operatori, sia degli operatori alternativi tra i quali ci annoveriamo anche noi, che annualmente registriamo una crescita costante di clienti attorno al venti per cento.
Nel report di Agcom è proposto anche un dettaglio proprio sugli accessi alla banda larga e ultralarga per tecnologia e operatore, sempre riferito alla differenza registrata nei dodici mesi tra giugno 2020 e 2021.
Traffico giornaliero sulla rete fissa
Infine, un dato interessante riguarda il traffico giornaliero in download e upload: è interessante per il colpo d’occhio che fornisce sull’utilizzo di Internet da inizio 2019 a giugno 2021, nel quale si inserisce l’effetto dell’emergenza Covid-19, ed espresso in Petabyte (1 Petabyte = 1 milione di Gigabyte).
Tra il semestre gennaio-giugno 2019 e gennaio-giugno 2021, il traffico giornaliero italiano è passato da 68,1 Petabyte a 102,1 Petabyte, un aumento vertiginoso che ha poi raggiunto i 124,6 Petabyte nel semestre gennaio-giugno 2021. In percentuale, la crescita del traffico giornaliero ha segnato un +83,1% che da solo dà idea di quale sia stata la portata della richiesta di traffico Internet e, di conseguenza, il lavoro richiesto ai provider per farvi fronte.
È anche su questo punto che emerge la differenza tra provider che propongono il servizio offerto dal rivenditore “a scatola chiusa” e chi, come noi, aggiunge la propria infrastruttura logica (policy di banda e ingegneria di rete) a quella fisica del gestore nazionale della rete. Questo per noi significa poter decidere in autonomia la quantità di banda da erogare, come distribuirla e soprattutto avere la capacità di aumentarla costantemente per soddisfare la crescita dei clienti, tenendo costantemente un faro puntato sullo stato della rete per ottimizzarlo e migliorarlo.
Questo tema di qualità del servizio, che potrebbe sfuggire al cliente finale, supera la logica del prezzo mensile della connessione e definisce, in breve, la capacità di definirsi davvero alternativi. Lo riprenderemo più nel dettaglio con le considerazioni di Gilberto Di Maccio, il nostro Direttore Commerciale, che ci darà un quadro più ampio sullo stato della Rete in Italia e il lavoro di Ehiweb per fornire accessi a Internet di qualità.