Sette libri per l’estate da mettere in valigia o da leggere a casa durante i giorni e le notti estive.
Torniamo come sempre con il post estivo sui libri curato dal nostro responsabile della comunicazione Luigi De Luca, in collaborazione con Aphorism.it, il sito dedicato a chiunque voglia nutrire l’amore per la scrittura e la lettura.
E se vuoi suggerirci le tue scelte di lettura per questa estate, condividile nei commenti e ne faremo tesoro insieme a ogni lettore che passerà di qua.
1 – Il sogno – Franck Thilliez
Ho conosciuto Thilliez con “Il Manoscritto”. L’ho trovato molto ben scritto, con alcune trovate non comuni, per esempio l’impianto narrativo con scatole cinesi.
Quando leggi un bel libro, temi sempre per il successivo: sarà all’altezza? Per “Il Sogno” la mia risposta è “sì”, Thilliez si conferma un autore originale e fuori dagli schemi. Anche in questa avventura gioca con il lettore, lo catapulta in un complesso intrico di episodi da decrittare in altri episodi.
Abigaël, la protagonista, soffre di una grave forma di narcolessia. Sarà proprio attraverso le sue veglie tormentate, i microsonni e i sogni paurosamente realistici che inseguiremo un rapitore seriale di bambini. Non sarà affatto facile, perché le amnesie progressive aumentano e più volte ci domanderemo se quanto leggiamo sta succedendo davvero o se sia solo un sogno. Come per ogni buon thriller ci faremo delle idee sui colpevoli e saranno puntualmente sbagliate. Fino alla fine.
Anzi no, perché alla fine Thilliez ci svelerà – complice il suo editore – un ultimo, perverso gioco che ci costringerà a riprendere il libro per iniziare una piccola indagine. E saremo proprio noi a indossare i panni dell’investigatore e a svelare l’ultimo mistero che ricompone tutto.
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2 – La ragazza con l’orecchino di perla – Tracy Chevalier
Questa è la storia di uno dei dipinti più conosciuti e iconici della storia dell’arte. Conosciamo benissimo la protagonista del romanzo perché è la ragazza stampata sulla copertina e su centinaia di altri gadget da bookstore museale. Insomma, per il lettore sarà molto facile visualizzare la giovane Griet.
Griet ha solo sedici quando va a lavorare come domestica per Johannes Vermeer, un pittore già molto celebre in vita, e sua moglie Katharina. Deve fare le pulizie in casa e nell’atelier dell’artista, rispettando regole ferree: non toccare, non spostare oggetti, non urtare nulla. Il lavoro però si mescola presto con qualcosa che va oltre; quella con Vermeer non è una relazione circoscritta solo alle faccende domestiche perché egli intuisce in lei qualcosa di molto più profondo e vuole farlo affiorare in superficie, affinché tutti lo vedano. L’uomo ricco e famoso eleva la sua domestica a modella e in un ritratto le dona una luce e un’insolita espressione, innocente e voluttuosa, che ancora oggi celebriamo.
Questo idillio di arte e ispirazione è minato dalla gelosia della moglie e della suocera di Vermeer, ma Griet non si lascia abbattere dall’ostilità mostrata dalle due donne. Anzi, anche in situazioni avverse, mostra la stessa forza di volontà con quel coraggio e quella inconsapevole fierezza dei suoi tratti che stregarono l’artista e lo convinsero a completare quel capolavoro che porta ancora magnificamente i suoi 350 anni.
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3 – Bugiarda – di Ayelet Gundar-Goshen
Un’adolescente in cerca di riscatto, bullizzata e piena di complessi, lavora in una gelateria durante l’estate. Pensa di vivere una vita scialba e monotona, sempre piena di imbarazzo e disagi. Come se non bastasse, un giorno entra nel negozio una celebrità televisiva e la tratta male, anche lui! Una vera e propria aggressione. Lei urla, la gente accorre e la scena è inequivocabile: abbiamo un carnefice, piuttosto famoso, e una vittima. Oppure no?
La ragazzina diventa scaltra, cinica e non si lascia scappare l’occasione per avere attenzione, conforto e una notorietà mai avuta prima. Nel giro di poco tempo tutto sembra andare per il meglio, finché non arriva un ricatto che – paradossalmente – riserva ulteriori sorprese e un gusto mai provato prima. Le accuse intanto si trasformano, il diverbio si ingantisce, entrano di mezzo le istituzioni, la politica, la televisione, le indagini. E la verità viene sempre più sepolta da un meccanismo perverso che schiaccia tutti: vittime e innocenti. Al punto tale da non riconoscere più chi è il carnefice e chi la vittima.
Ogni pagina aumenta la tensione in una storia originale, molto attuale e psicologicamente ben delineata che – oltre a essere verosimile in modo inquietante – ci fa riflettere sulla realtà e su come la verità sia facilmente manipolabile.
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4 – La ragazza della porta accanto – Jack Ketchum
“Disturbante (di-stur-bàn-te): che provoca inquietudine, disagio, ansia”.
Ecco, se dovessi definire in una sola parola questo libro, sceglierei questo anglicismo. “La ragazza della porta accanto” mi ha messo in agitazione, mi ha creato stati d’animo cupi e sconvolgenti. Ha prodotto effetti ed emozioni che non capitano spesso leggendo, non nascondo che per l’agitazione – non paura – ho avuto difficoltà a prendere sonno.
Questo libro è un horror vero, di quelli senza mostri, zombie, vampiri o eventi paranormali. Molto semplicemente ci sono persone che fanno cose orrende, e queste persone sono ragazzi. Ho provato rabbia, dolore, impotenza e al termine, come se non bastasse, ho appreso da una ricerca online che la trama è stata ispirata da fatti realmente avvenuti.
Stati Uniti, anni ’50. Un gruppo di adolescenti trascorre lunghe giornate estive tra campagne, boschi e ruscelli. Un giorno due sorelle, Meg e Susan, si uniscono alla comitiva e sperano di integrarsi e trovare conforto presso la zia Ruth, che le accoglie dopo l’incidente d’auto in cui sono morti i genitori. David è felice di averle incontrate e di sapere che vivranno proprio nella casa vicina alla sua, insieme ai suoi amici più cari e compagni di giochi. Sembra che sarà una lunga estate per tutti, all’insegna delle novità e della scoperta. Sembra.
Purtroppo, quando persone nuove e diverse entrano in un nucleo già consolidato, si possono innescare meccanismi imprevedibili: e non è detto che siano virtuosi.
Nella “casa accanto” del titolo le violenze, fisiche e psicologiche, iniziano presto e i ragazzi, invece di proteggere le sorelle, si abbandonano al ruolo di aguzzini in un crescendo di perversioni da cui sarà difficile tornare indietro. Per tutti. Meg sarà abbastanza forte come sembra? David avrà il coraggio di agire? E la polizia riuscirà a intervenire? Sono tante le domande che si farà il lettore e a tutte troverà la risposta, tranne una: perché?
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5 – Il signore delle mosche – William Golding
Stephen King, nella prefazione, dichiara candidamente che “Il Signore delle Mosche ha sempre rappresentato ciò per cui sono fatti i romanzi, ciò che li rende indispensabili”. Questo è un libro indispensabile per un lettore, uno di quei libri di formazione che invita alla riflessione in qualsiasi momento, a qualsiasi età.
I protagonisti sono di nuovo adolescenti che si ritrovano su un’isola deserta, senza nessun adulto, dopo che il loro velivolo è precipitato. Oltre il mare aperto il mondo sta combattendo una guerra e loro sono tagliati fuori: dovranno arrangiarsi da soli finché qualcuno non li troverà. Sempre che qualcuno li stia cercando…
Si formano i primi gruppi con i più grandi e i più piccoli, si assegnano i ruoli, emergono le personalità. Una società giovane e senza moderazione cerca in modo naturale un approccio democratico e partecipato per strutturarsi e imitare, o scimmiottare, la società degli adulti. Sarà possibile riconoscere un solo leader e seguirlo? Inizialmente sembra di sì ma l’animo umano cova sentimenti di rivalsa che producono spesso rabbia e violenza, attorno alle quali si genera il consenso dei deboli, quello fondato sulla paura e sulla frustrazione.
Qualsiasi situazione pacifica e ragionevole si può ribaltare e bambini innocenti possono trasformarsi in violenti carnefici, pronti a credere, obbedire e combattere loro simili nelle stesse identiche condizioni. Forse la miglior sintesi di questo romanzo è una frase di Golding: “L’uomo produce il male come le api producono il miele”.
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6 – Stecchiti. Le vite curiose dei cadaveri – Mary Roach
A nessuno piace parlare di morte. La morte spaventa, al punto tale che nel linguaggio comune viene respinta, edulcorata da termini e locuzioni anche goffe: “il defunto”, “il caro estinto”, “se n’è andato”, “ci ha lasciato”, “è passato a miglior vita”, “l’ultimo viaggio”, ecc…
Se abbiamo difficoltà a parlarne, figuriamoci quale potrebbe essere la nostra reazione di fronte all’oggetto fisico della morte: i cadaveri. Eppure la morte è un evento naturale che ci accompagna da sempre, e da sempre ci affascina. Per questo la Roach lo sceglie come tema di un libro insolito.
Già il titolo ci fa capire che il contenuto sarà gestito in modo brillante, irriverente, con ironia e rispetto. Sì, un profondo rispetto perché, oltre la patina di cinismo apparente – che personalmente interpreto come l’ennesimo esorcismo per affrontare un argomento così delicato – l’autrice descrive quanto siano importanti i cadaveri lasciati in eredità alla scienza, per le sue ricerche. Ci spiega, a volte anche con macabri dettagli, cosa succede davvero ad alcuni corpi dopo la morte.
Dobbiamo dei ringraziamenti a questi nobili sconosciuti perché, con il loro lascito, hanno permesso a scienziati, medici e ricercatori di studiare, approfondire e scoprire soluzioni che hanno donato vite migliori ad altri esseri umani. Il loro “sacrificio” potrebbe essere l’estrema volontà di vincere ai supplementari la partita persa con la morte.
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7 – L’arte del macello Come Joseph Lister cambiò il mondo raccapricciante della medicina vittoriana – Lindsey Fitzharris
Se il titolo fosse stato “Biografia di Lister” difficilmente avrebbe avuto l’attenzione del grande pubblico, intendo soprattutto dei non addetti ai lavori. Invece il copy del titolo e la grandguignolesca immagine di copertina, confermano quanto sia importante una strategia editoriale per avvicinare e coinvolgere i lettori. Bisogna solleticare la curiosità, mostrare visioni del passato e proiettarle nel presente; bisogna sollevare domande a cui l’autore darà risposte.
La Fitzharris narra la storia della medicina contemporanea, dai teatri anatomici alle corsie malsane degli ospedali vittoriani. Le atmosfere lugubri, gli scenari che ricordano un romanzo gotico, ci ricordano che in passato finire in ospedale, molto probabilmente, significava morire. La scarsa igiene causava infezioni più pericolose degli interventi operatori, eppure tanti medici non videro di buon occhio gli esperimenti e le tecniche che il Dottor Lister provava per migliorare la qualità dell’aria e l’igiene nei suoi reparti. Anzi, fu addirittura dileggiato da molti luminari dell’epoca, boriosi e arroganti.
Lister ha cambiato la medicina, la sua storia, le nostre vite. E gli dobbiamo molto, anche per questo suggerisco di leggere la ricostruzione della sua vita, scritta decisamente bene.