Dopo il post sui podcast, eccoci tornati ai libri, da leggere nel formato che preferisci, in un qualsiasi momento di relax estivo.
Cinque storie diverse per genere, compreso un horror non convenzionale. Il tutto come sempre dalla selezione di Luigi De Luca, che è il nostro responsabile della Comunicazione e Direttore di Aphorism, il nostro sito dedicato alla letteratura e ai suoi appassionati: dopo aver letto uno o più di questi libri, o se le recensioni sono il tuo pane, puoi entrare nella community e lasciare i tuoi pensieri scritti sulle opere che preferisci.
Ma ora ecco la lista dei libri consigliati.
A sangue freddo di Truman Capote
Un libro di una potenza inaudita, una deflagrazione letteraria che non lascia dubbi: siamo di fronte a un capolavoro che è già un classico.
Capote diventa molto noto al pubblico con il libro “Colazione da Tiffany” del 1958, da cui è tratto l’omonimo film con Audrey Hepburn. Negli anni d’oro di Hollywood la strada sembra spianata per Capote in versione sceneggiatore ma egli intende andare oltre, e con la stesura di “A sangue freddo” crea un genere letterario che non esisteva.
Dopo sei anni di lavoro, con la collaborazione della storica amica e collega Harper Lee (che qui abbiamo consigliato anni fa, per il libro del 1960 “Il buio oltre la siepe”), ricostruisce meticolosamente un impressionante delitto avvenuto in Kansas: lo sterminio di un’intera famiglia provocato da due balordi, per un banale furto. Un avvenimento che colpì l’America e che Capote descrisse con minuzia di particolari in un’opera non-fiction che lui stesso definì “romanzo-verità”.
La pubblicazione fu molto controversa per i contenuti e Capote fu talmente scosso dal lavoro eseguito e dalla reazione di pubblico e critica che successivamente pubblicherà pochissimo altro e nulla di rilevante. “A sangue freddo” rappresenta l’apice e la fine della sua carriera.
La vita di Capote e la relazione con questo romanzo sono state abilmente riprodotte nel pluripremiato film di Bennet Miller “Truman Capote – A sangue freddo”, in cui lo scrittore è magistralmente interpretato dal compianto Philip Seymour Hoffman che vinse un Oscar nel ruolo del protagonista.
Altra citazione di prestigio, l’ottimo libro “L’avversario” scritto da Emmanuel Carrère, dichiaratamente ispirato da quest’opera di Truman Capote. Ne abbiamo parlato su questo blog nei consigli dell’estate 2017.
La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead
Ora ci spostiamo in una stazione misteriosa, in tante stazioni misteriose. Questa è la geniale idea di Colson Whitehead: una verosimile narrazione di ingiustizie, terrore, fughe e trappole da superare per raggiungere la libertà. Tanta, attesa, bramata e mai abbastanza libertà.
Per i più coraggiosi e fortunati, la ricerca dell’uguaglianza e dell’emancipazione avviene attraverso un’intricata e leggendaria ferrovia sotterranea che nella prima metà dell’Ottocento aiuta gli schiavi delle piantagioni del Sud a fuggire verso il Nord.
Cora vuole per sé una vita diversa, vuole dimenticare le violenze e riuscire dove fallì sua madre. Per scappare, però, ha bisogno di alleati di cui fidarsi e tanta determinazione. Quella non le manca proprio! Anche quando tradimenti e cacciatori di taglie non le danno tregua.
La lettura ci trasporta in un western di Tarantino o tra le pagine di un racconto pulp di Jim Thompson: riuscirà nell’impresa la nostra Cora?
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La ragazza del treno di Pauka Hawkins
Questo libro è del 2015 ed è stato un crack, un best seller istantaneo: ben 23 milioni di copie nel mondo e tradotto in 46 lingue. Già nel 2016 aveva una versione cinematografica con Emily Blunt nel ruolo della protagonista.
Rachel Watson attraversa un periodo molto complicato: matrimonio finito, lavoro perso, ospite da un’amica piuttosto insofferente e qualche problemino con l’alcol. Sembra che la sua unica consolazione sia guardare la vita degli altri che scorre dal finestrino del treno che la porta al lavoro.
In particolare, quando passa davanti a un tratto di strada che conosce bene, durante quel passaggio quotidiano che ogni giorno svela alla sua immaginazione la vita di Jess e Jason, una coppia che ha idealizzato, a cominciare dai nomi, al punto tale da convincerla che loro siano la coppia perfetta.
Finché un giorno dal finestrino del treno non assiste a una scena diversa dalle solite: un tradimento!
Questa rivelazione è solo l’inizio di un intricato susseguirsi di vicende reali e risvolti psicologici che coinvolgono il suo passato e la sua condizione attuale, tra umiliazioni, paura e voglia di riscatto.
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Teddy di Jason Rekulak
Un horror d’estate non può mancare e pescare in questo genere è sempre difficile. Certo, ci sono i maestri classici e contemporanei con cui andare sempre sul sicuro ma se vogliamo provare qualcosa di diverso? Bisogna osare e il rischio di restare delusi è grande, gli horror quando non spaventano fanno ridere e nessuno scrittore di horror vorrebbe far ridere i suoi lettori!
Allora cosa ha di speciale questo Teddy? I disegni, le illustrazioni. Proprio così: Teddy è un bimbo adorabile che dice di avere un’amica immaginaria, Anya. Forse questa bimba tanto immaginaria non è, visto che Teddy la disegna con tratti sempre più precisi e definiti. Se ne accorge Mallory, la sua baby sitter con un passato difficile.
C’è qualcosa di torbido che vuole tornare a galla e lo fa attraverso le immagini, disegni prima elementari e poi sempre più raffinati. Il testo è scandito dalle immagini che sono disposte strategicamente, come un colpo di scena al voltare di pagina. L’effetto è ben impostato anche per i lettori di Kindle: brividi assicurati.
Maschio bianco etero di John Niven
Kennedy Marr è un personaggio che non si dimentica. Eccessivo in tutto, o si ama o si odia. Due sentimenti che possono alternarsi durante la lettura, prima della decisione finale: al termine del libro ci piacerà o no questo protagonista così eccessivo?
Kennedy ha tutto: donne, successo, riconoscimenti e soldi. Tutti elementi che alimentano il suo ego già ipertrofico e la bella vita che conduce finché, improvvisamente, non è costretto ad insegnare in un prestigioso college inglese. È proprio questa la sua ultima conquista: un “premio” letterario molto ambito che per il tipo di impegno richiesto ai vincitori è piuttosto stravagante. Kennedy stavolta più che per il prestigio accetta solo per rimettere in sesto le sue finanze.
Deve quindi allontanarsi per un anno dagli Stati Uniti e dalla vita sfarzosa che conduce, per andare a correggere compiti e confrontarsi con dei giovani scrittori: un’esperienza che lo farà tornare con i piedi per terra e che offrirà molti spunti di riflessione. O forse no?
Forse niente può cambiare Kennedy Lamar, neppure la peggiore delle notizie possibili. In fondo una soluzione si trova sempre…
