Era il 4 gennaio dell’anno scorso quando scrivevamo che il 2016 sarebbe stato l’anno dei video in diretta. In quel post parlavamo del lancio di Facebook Live, di Meerkat (che non esiste più), e Periscope di Twitter con i suoi video che scomparivano dopo 24 ore.
In 12 mesi sono cambiate molte cose, l’abitudine di vedere video in diretta e non solo su Facebook si è fatta largo, i video live sono entrati a far parte di strategie di comunicazione importanti, come quella superprofessionale fatta dal team di Hillary Clinton durante la campagna elettorale negli Stati Uniti.
La diffusione dei video è presto spiegata: il video è un formato che ci è familiare e congeniale, dal cinema e dalla tv in avanti, ma quel che fa la differenza oggi è la possibilità di produrre e diffondere video senza grandi spese e senza troppo sforzo: ogni smartphone ha una videocamera incorporata, le videocamere hanno prezzi sempre più accessibili, le linee Internet sono sempre più veloci e capaci di gestire tanti dati in poco tempo.
Quindi, non solo puoi vedere la tv o altri programmi dal web invece che dalla solita tv – vedi per esempio la piattaforma RayPlay della Rai che dà accesso ai video delle trasmissioni tv – ma puoi accendere il telefono e andare live, fare un video e salvarlo in cloud in una manciata di minuti e poi caricarlo ovunque tu voglia, come dimostra il successo di YouTube e delle sue star, gli YouTuber: inimmaginabile o quasi solo pochi anni fa.
Solo qualche numero per capire la portata del fenomeno, studiato in profondità da HighQ:
- i video occuperanno il 74% del traffico web nel 2017
- chi usa un tablet guarda circa un’ora di video al giorno
- chi usa lo smartphone guarda almeno un video al giorno
- i video sono social: 500 milioni di persone ogni giorno guardano video su Facebook, ma lo fanno anche su altre piattaforma come Twitter (l’82% degli iscritti), e Snapchat (10 miliardi di video al giorno). E mancano i dati relativi a Instagram con i video e le Stories
Per questo vogliamo riassumere in breve quali sono state le novità maggiori del 2016 che ci accompagneranno nel 2017.
Facebook, sempre più Live
Dopo l’introduzione dei video la grande novità del 2016 è stata la diffusione dei video in diretta in 60 paesi, una aggiunta che rinforza il dominio dei video su questa piattaforma. Il grande vantaggio dei live su Facebook sta molto nella diffusione del social stesso e, almeno all’inizio, nel fatto che i video non scompaiono dopo il live ma rimangono a disposizione per chiunque voglia rivederli.
Quando si va in diretta con Facebook si possono usare dei filtri e Facebook ha già provato a introdurre delle mask, decorazioni che si possono aggiungere ai volti, una funzionalità presa da Snapchat, il grande innovatore nel campo dei video.
L’uso dei video live su Facebook soddisfa tutti, da chi lo usa nel modo più semplice e amatoriale a chi lo vuole usare in maniera più professionale, integrando i suoi sistemi con la tecnologia messa a disposizione da Facebook per realizzare delle dirette del tutto simili a quelle che siamo abituati a vedere in tv: così, su Facebook possiamo assistere al successo tutto improvviso e improvvisato di un video come quello di Chewbecca Mom e a produzioni sofisticate come i live di Hillary Clinton in campagna elettorale. Insomma, c’è posto per tutti.
Candace Payne, alias Chewbacca Mom – Il live su Facebook più visto nel 2016 – 160 milioni di visualizzazioni
Periscope resisterà?
Nella confusione che regna nel mondo di Twitter, che da tempo è in cerca di una identità (e di un compratore), il suo Periscope, app dell’anno nel 2015, ha ovviamente risentito del lancio di Facebook Live: Periscope è una app separata da Twitter mentre i live di Facebook nascono e si sviluppano direttamente all’interno di Facebook stesso.
Da poco Twitter ha inserito la possibilità di andare live direttamente dal suo interno, ma ci è voluto così tanto tempo che molti pensano che sia ormai tardi rispetto al successo che avrebbe potuto avere se questa funzionalità fosse stata lanciata da subito.
In ogni caso, Periscope non sta fermo e da poco dà la possibilità di andare in diretta anche con i video a 360 gradi: molte persone continuano comunque a preferirlo per i loro live, per raggiungere audience ogni volta diverse.
Instagram e le sue Stories, anche in video
Non c’è dubbio sul fatto che Instagram sia un successo, né che debba molto a Snapchat per quel che riguarda la sua ultima novità, le Stories, il cui funzionamento emula proprio quello del social del fantasmino giallo.
Quando Instagram ha lanciato la possibilità di inserire foto e video per raccontare delle storie dalla durata breve e destinate a scomparire dopo 24 ore, molti si sono chiesti cosa c’entrasse con il racconto molto curato e ben rappresentato dalle fotografie su Instagram: col tempo, le Stories su Instagram si sono integrate felicemente nella piattaforma e convivono con le foto creando un racconto parallelo o alternativo, più spontaneo.
Di nuovo, come per i live su Facebook, il successo delle Stories è proprio la piattaforma stessa, già amata e usata da milioni di persone che probabilmente preferiscono usare una funzione in più di un social che già conoscono che non imparare a usare un altro social e doversi riconquistare un pubblico anche lì.
A noi, spettatori e persone che usano i social tutti i giorni, rimane la curiosità di vedere come i video entreranno sempre di più nella nostra vita, per pubblicizzare prodotti, informarci, sostituire con più o meno efficacia quello che siamo abituati a leggere, e forse anche come impareremo a usarli per la nostra vita personale e professionale, per parlare e interagire meglio con le persone che ci interessano.